31 marzo 2017

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: Marte e la sua acqua.

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Marte e la sua acqua.

Ci sono fenomeni osservati che appaiono misteriosi, non conoscendo ancora le cause di un preciso evento, lo indichiamo come: mistero. La scomparsa dell'acqua su Marte, potrebbe non essere più un mistero.
Che fine ha fatto l'acqua di Marte?
La domanda sembra mal posta, quella giusta sarebbe la seguente: cosa ha prodotto la perdita dell'acqua su Marte?
Per trovare la risposta, basterà osservare cosa sta accadendo alla Terra, ai suoi poli ed al suo campo magnetico.
Ogni ciclo solare attivo, che ha durata media di 11 anni, ha momenti in cui i flare, violente eruzioni di materia che liberano enormi quantità di radiazioni e potenti correnti elettriche nello spazio, col passare del tempo sembra che siano più forti.
Quando una tempesta solare si scontra con il campo magnetico terrestre, l'impatto causa una scossa nel campo stesso e lo indebolisce.
Alcuni flare solari particolarmente potenti, se dirigessero sulla Terra, farebbero estinguere ogni forma di vita e la trasformerebbero in un immenso deserto.
E' pur vero che il campo magnetico terrestre ci protegge: ma il campo magnetico terrestre si sta indebolendo e potrebbe cessare di essere una valida protezione: si è indebolito del 15 per cento nel corso degli ultimi 200 anni. Che cosa accadrà se il campo magnetico terrestre, come sembra, continuerà a indebolirsi?
Secondo la geologia tradizionale il campo magnetico terrestre, o magnetosfera, è generato dalla rotazione del nucleo del pianeta, un miscuglio di ferro fuso e solido che crea questo gigantesco campo elettromagnetico che emerge dai poli e si estende ad una grande distanza nell'atmosfera, contribuendo alla formazione di uno scudo protettivo che salvaguarda il pianeta dalle radiazioni nocive provenienti dal cosmo e soprattutto dal sole: gli impedisce cioè di riscaldare eccessivamente il nostro pianeta.
Proprio in questi ultimi tempi sembra che i poli terrestri si stiano muovendo assai rapidamente, spostandosi attraverso il Canada settentrionale e l'Antartide alla velocità di 20 o anche 30 chilometri all'anno. Ed è per questo che, nel 2006, gli scienziati hanno concordato nel ritenere, sulla base dei dati satellitari e delle misurazioni terrestri dirette, che ci troviamo attualmente nelle prime fasi di un'inversione magnetica che condurrà a uno spostamento dei poli.
Conseguenze?
Nelle prossime righe, ecco soddisfatta la precedente domanda: Che cosa accadrà se il campo magnetico terrestre, come sembra, continuerà a indebolirsi?
Attualmente si sono già aperte delle fenditure nel campo magnetico terrestre, aree nelle quali si registra un indebolimento fortissimo. La più grande, uno squarcio delle dimensioni di oltre 250.000 chilometri quadrati noto come "Anomalia dell'Atlantico meridionale", si estende sull'oceano fra il Brasile e il Sudafrica. Questo buco, che può benissimo essere il primo di una serie, è, ricordiamolo, una crepa che si spalanca nella corazza che ci ripara dalla radiazione solare e cosmica. Un certo numero di satelliti che hanno attraversato l'Anomalia dell'Atlantico meridionale sono già stati danneggiati dalle radiazioni solari, che ormai regolarmente riescono a penetrare al di sotto dello scudo magnetico.
Tornando alla domanda iniziale: che fine ha fatto l'acqua di Marte?
La risposta potrebbe essere la seguente: avendo perso in passato Marte la sua magnetosfera, come sta accadendo alla terra, l'acqua si è dispersa nello spazio evaporando, ecco come:
Recenti studi hanno collegato il 'riscaldamento globale' al campo magnetico terrestre, questo suggerisce che il riscaldamento globale è meno collegato alle emissioni di CO2 di quanto non si credesse e che la perdita del campo magnetico produrrebbe un riscaldamento tale da fare evaporare tutta l'acqua del pianeta Terra. La Terra si trasformerebbe in un immenso deserto, esattamente come è oggi Marte, con gli evidentissimi segni lasciati dall'acqua sulla sua superficie.




 Marte, scoperta della sonda Nasa: trasformato in deserto dai venti solari che lo hanno spazzato. 

30 marzo 2017

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PRESSIONE ARTERIOSA ALTA.



Valori di pressione arteriosa Sistolica/diastolica

PRESSIONE ARTERIOSA OTTIMALE <115 mmhg="" p="">PRESSIONE ARTERIOSA ACCETTABILE < 130/85
PRE-IPERTENSIONE 130-139 / 85-89 mmHg
IPERTENSIONE DI STADIO 1 140-159 / 90-99 mmHg
IPERTENSIONE DI STADIO 2 >160 / >100 mmHg
Accorpamento degli stadi 2 e 3 (180/110 mm Hg) di ipertensione, perché l'approccio terapeutico è lo stesso.

Pressione alta, l'albume dell'uovo aiuta ad abbassarla?

Uno studio ha identificato un peptide presente nell'albume dell'uovo che ci permetterà di contrastare la pressione alta.
Un uovo potrebbe aiutarci a contrastare la pressione alta, e per l'esattezza, ad avere effetti benefici sulla pressione arteriosa potrebbe essere l'albume dell'uovo. Ebbene si, secondo quanto analizzato dai ricercatori della Clemson University e della Jilin University, il bianco dell'uovo avrebbe in effetti il potere di tenere sotto controllo la pressione al pari di una bassa dose di Captopril, un farmaco impiegato contro la pressione sanguigna alta. Si tratta senza dubbio di una scoperta molto importante, una scoperta che apre le porte a nuovi studi per combattere questo dannoso problema, un problema da tenere sempre sotto controllo.
Secondo quanto emerso da uno studio, presentato in occasione del 245th National Meeting & Exposition of the American Chemical Society (ACS), ed i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista dell'ACS, Journal of Agricultural and Food Chemistry, un peptide contenuto nell'albume dell'uovo avrebbe la capacità di bloccare l'azione di un enzima (l'ACE) coinvolto nell'aumento della pressione sanguigna.
Il peptide impiegato sarebbe "RVPSL", che secondo quanto emerso dalle analisi, non presenterebbe effetti tossici e abbasserebbe effettivamente la pressione sanguigna. "Abbiamo le prove di laboratorio che una sostanza contenuta nel bianco d'uovo (un peptide, uno dei mattoni delle proteine) riduce la pressione sanguigna più o meno quanto una bassa dose di Captopril", avrebbe infatti spiegato uno dei medici coinvolti nella ricerca, il dottor Zhipeng Yu.

Alimenti naturali che favoriscono l'abbassamento della pressione:

Il sale rosa dell'Himalaya, nei casi di eventuale ritenzione idrica. Fatto cento il contenuto di sodio del comune sale da cucina, quello dell'Himalaya ne contiene 60.
Biancospino, aglio, cipolla, banane, lime, Karkadè (infuso di fiori di ibisco).

Fattori di rischio:

Sovrappeso; scarsa attività fisica; disfunzioni renali; eccessiva assunzione di sodio; assunzione di cortisone, anche a basso dosaggio come nei decongestionanti nasali; apnee notturne, anche silenti; fumo; alimentazione squilibrata; stress.

Nei casi di ipertensione arteriosa, evidenziata da auto misurazione, non bisogna mai usare farmaci per auto prescrizione, occorre invece consultare il proprio medico di famiglia.
Per valori maggiori di pressione, rispetto al valore medio in tabella, sarebbe utile segnare il valore misurato mattina e sera e per alcuni giorni consecutivi e riferirlo poi al proprio medico; oppure al cardiologo, se il proprio medico ritenesse necessaria la visita specialistica.

Questo post non è stato redatto da un medico, non ha quindi valore diagnostico o curativo, ma unicamente divulgativo.


24 marzo 2017

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Andrea Arena.


La storia di una vita.

E' nato il 9 Marzo del 1947 in un piccolo villaggio di pescatori: Acqualadroni in provincia di Messina, circa 200 anime, tra di loro si conoscevano tutti. Il villaggio sorge in riva al mare, ad Est si vede la Calabria e l'imboccatura dello Stretto di Messina; a Nord, all'orizzonte, si intravedono appena le montagne di Capo Vaticano; mentre ad Ovest, sempre all'orizzonte ma ben distinguibile, l'isola dalla forma di triangolo equilatero tronco: l'eoliana Stromboli.
Dei suoi primi anni di infanzia felice, ricorda le case del villaggio, che all'epoca sorgevano direttamente sulla sabbia, dietro la case, gli orti erano ricavai su larghi gradoni che si sviluppavano in salita e subito dietro erano le colline che riparavano il villaggio dal vento del Sud: lo scirocco. La prima strada in terra battuta di quel villaggio, fu costruita quando aveva appena 6 anni e negli anni successivi venne poi asfaltata. I due torrenti (oggi asciutti), scorrevano in mezzo a colline poco distanti una dall'altra, delimitando il paesello; in inverno erano spesso in piena e lasciavano il villaggio completamente isolato per diversi giorni. Nel dopo guerra, la ferrovia, il cui percorso si snodava dietro le colline, venne sostituita dai traballanti autobus degli anni 50, che consentivano di raggiungere la città, distante 20 Km. : Messina.
Qundo aveva compiuto da poco 9 anni, il padre, marittimo ed ex pescatore, fece costruire la propria casa al centro del villaggio, sollevata di un paio di metri dal piano stradale, con un bel terrazzo davanti e con a lato un breve corridoio che la separa dell'abitazione adiacente, oggi adibito a parcheggio recintato per due automobili.
All'età di tredici anni, la famiglia del padre, Antonino Arena, si trasferì in città e la vita quotidiana della madre, Giuseppa Donato, divenne di colpo molto più facile. Giuseppa aveva praticamente seguito passo passo la costruzione della propria casa in Acqualadroni, occupandosi lei di tutto, essendo il marito navigante, tornava infatti a casa settimanalmente, ma dalla sera al mattino seguente.
Pur vivendo in città, Andrea trascorreva tutto il periodo estivo nel villaggio dove era nato, continuando a rimanere il reuccio del villaggio. Era maturato molto prima del dovuto, grazie alla conoscenza, in contemporanea ed in senso biblico, di tre ragazze, sin dall'età di 10 anni, compaesane e di diversi anni più grandi. La sua comitiva, l'unica del villaggio, intanto divenuto meta per villeggianti, faceva escursioni quasi quotidiane con colazione al sacco, lungo uno dei due torrenti; oppure lunghe gite in barca fino al vicino Capo Rasocolmo, distante dal villaggio alcuni chilometri e dove la sabbia, partendo dal bagnasciuga, saliva fino a metà altezza delle colline retrostanti. Spesso la sera tardi, la comitiva organizzava balli in spiaggia, sia davanti al villaggio che a distanza, ma anche frequenti cacce al tesoro, che spesso coinvolgevano anche i membri delle famiglie degli appartenenti alla comitiva e non.
Andrea praticava la pesca subacquea in apnea (scendeva fino a circa 15 metri sotto), in più, amava la pesca a traino, praticata dalla barca a motore del padre. Usando le lenze a traino per pescare, con la barca si allontanava parecchio da riva, da solo, avendo così modo di riflettere sulle cose della vita e sui suoi tanti perchè. Molto spesso in estate, praticava di notte, la pesca dei totani, nel corso degli anni ne avrà pescato centinaia di chili. Adora infatti i totani ripieni cotti nel sugo di pomodoro, col quale viene condita la pasta, mentre i totani affettati rappresentano il secondo piatto.
Completati gli studi in Telecomunicazioni, decise di assolvere il servizio obbligatorio della Leva Militare, arruolandosi per tre anni nella Guardia di Finanza di mare, praticamente un anno in più rispetto ai due obbligatori nella Marina Militare. Ha conseguito la specializzazione di elettricista navale, radarista e tecnico Radar e dopo si è congedato, la vita militare non era affatto adatta a lui.
Intanto aveva deciso di acquisire, da esterno, il diploma di Tecnico delle Industrie Meccaniche. Affrontati quindi con successo gli esami di rito del quinquennio, gli esami di Stato lo videro conseguire il diploma con un ottimo voto.
Tornato nella sua Messina, si occupò di infortunistica stradale, come perito e per tre Società Assicurative Nazionali; a quel tempo, il perito di infortunistica stradale ed il liquidatore corrispondevano ad un unico soggetto.
Per un inatteso incontro fortuito con l'ispettore di una Azienda Nazionale, che produceva e vendeva beni di largo consumo ed era in fase di lancio del primo detersivo italiano specifico per lavare piatti, fu immediatamente assunto da questi e, nel corso della sua carriera di venditore per notissime multinazionali, divennero in seguito colleghi di pari grado.
Si trasferì a Palermo per seguire la moglie, Ufficiale Giudiziario assegnata a quella sede. Dopo parecchi anni da venditore, essendosi stancato di girare l'Italia, prendere spesso aerei, dormire in alberghi e mangiare fuori casa, si fece assumere, a Palermo, dalla più grande Concessionaria del Sud Italia di un notissimo marchio produttore di automobili italiane. Si occupò della rete esterna dei rivenditori di quella concessionaria, compiendo migliaia di stati d'uso sulle vetture, da essi prese in permuta ed acquisite dalla concessionaria; al contempo, durante i tempi morti nei quali non era impegnato all'esterno, non disdegnava di assumere contratti per la vendita di vetture nuove, ma anche usate, direttamente all'interno della concessionaria.
Non avendo possibilità di crescita, sia come coordinatore che come venditore di automobili, decise di accettare la direzione del centro di Palermo, per il più noto marchio italiano di allora, di tricologia ed estetica, che operava anche all'estero. Il centro tricologico ed estetico di Palermo di quella azienda, era stato ridotto, dai suoi predecessori, praticamente all'osso, ma soltanto un anno dopo averne assunto la direzione, divenne il secondo d'Italia, dopo quello, storico, di Milano.
Dopo aver conseguito l'attestato di estetista, certificato dalla Camera di Commercio di Palermo, forse il primo di sesso maschile a Palermo, aprì un Centro di Estetica nel cuore della città, in pieno centro. Amava preparare direttamente in prima persona, tutto ciò che nel suo centro veniva impiegato per svolgere l'attività, (ad esclusione delle cerette che acquistava), utilizzando materie prime e prodotti naturali, essenze ed altre materie prime come gli alfaidrossiacidi, estratti naturali, alghe marine ecc. Col sopraggiungere dell'età pensionabile, ha ceduto il centro estetico, che intanto si era dotato dei macchinari per la depilazione definitiva delle signore, dei solarium e della parruccheria.
Nel corso della sua intensa vita, avendo conosciuto un numero non meglio definito di ragazze e di donne, anche sposate e con prole, era giunto alla determinazione che la donna della sua vita, con la quale trascorrerla, dovesse crescere assieme a lui. Si fidanzò quindi ufficialmente con una splendida ragazza di 14 anni, di oltre 10 più piccola di lui. La conosceva sin da piccola, l'aveva praticamente vista crescere: molto sveglia ed estroversa; le loro due famiglie di origine si conoscevano e si frequentavano saltuariamente. Ricordava appena i genitori di lei, che aveva conosciuto da piccolino, mentre erano ancora fidanzati ed in procinto di sposarsi. Pur non avendola frequentata più di tanto, in lei aveva intravisto dei lontani segnali positivi della splendida donna che sarebbe diventata crescendo: aveva visto giusto! Lui la adorava e lei di più: si sposarono ed ebbero tre figli: Giusy, Antonio e Fabrizio e dopo, 5 meravigliosi nipotini: Giada, Manfredi, Alice, Andrea junior e per ultimo Leonardo.

Oggi Andre Arena vive a Palermo, si diletta a scrivere post su Facebook e recensioni per
Tripadvisor, dove le sue recensioni, ad oggi, vengono lette da oltre 300.000 lettori sparsi nel mondo.














18 marzo 2017

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PAROLE DI FUOCO.

Post pubblicato nel gruppo facebook TELOINFORMO:

MIGRANTI: E' SCANDALO !!
UN RAGAZZO SPUTTANA LA COMUNITA' EUROPEA E L'ITALIA.

https://www.youtube.com/watch?v=dP4rYgJKo_w&feature=youtu.be

Il miglior video mai apparso su Facebook: parole di fuoco! Tutti hanno il diritto di sapere che cosa stia realmente accadendo.

3 marzo 2017

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