28 agosto 2016

I VACCINI : SOSPETTI E DITORNI

Sulla efficacia dei vaccini, i medici si basano su dati.
Penso che nulla possa considerarsi assoluto neppure i dati. 
La modalità, per esempio, con la quale si stabilisce che una determinata molecola possa essere considerata farmaco, lascia sufficienti margini di incertezza sulla effettiva efficacia di alcuni farmaci. Penso che i vaccini non rappresentino una eccezione, hanno dei limiti. 
Per alcune patologie l'azione dei soli anticorpi può non bastare e quindi il vaccino, sebbene parzialmente utile, diventa inefficace. Virus come quello dell'influenza ed altri, sono mutageni, la risposta immunitaria indotta dal vaccino diventa inutile. 
C’è da considerare anche due possibili fattori di rischio, i vaccini stessi, per errori durante la preparazione, possono portare alla contaminazione ed i microbi stessi possono regredire allo stato non attenuato. 
L’altro fattore di rischio è legato al mal funzionamento del sistema immunitario, che improvvisamente e senza alcun motivo apparente decide che una sostanza esterna all’organismo, seppure utilizzata da anni, possa rappresentare un pericolo e scatta la risposta immunitaria di rigetto. Così come una sostanza diventa improvvisamente nemica, tale mal funzionamento non esclude il non riconoscimento dell’agente patogeno contro il quale si è vaccinati. 
Andrebbe anche tenuto in debito conto il super lavoro al quale viene sottoposto il sistema immunitario, a contatto oggi con una grande varietà di sostanze che di naturale hanno ben poco. Detto questo, non è possibile dimostrare la non efficacia dei vaccini, non perfetti, non sempre efficaci, ma in mancanza di meglio, non sono da considerare meno utili dei farmaci. 


Sulla polemica innescata dal sospetto che i vaccini possano produrre autismo, penso sia difficile provare la diretta responsabilità del vaccino. Rimane però il fatto che il sistema immunitario umano non sia stato “progettato” per produrre ben sei anticorpi in contemporanea. Questo non prova nulla, ma neppure esclude che possano derivarne conseguenze. La comparsa della malattia autismo nei giorni successivi alla vaccinazione con l’esavalente, potrebbe essere una semplice coincidenza, ma non si può escludere che possa essere la causa scatenante della malattia nei soggetti predisposti. Sarebbe interessante sapere se i primi sintomi di autismo in passato, cioè prima dell’impiego dei vaccini multipli, si siano manifestati nel primo anno di vita. Le tre fasi della vaccinazione col vaccino esavalente, si effettuano entro i 12 mesi di vita e tale vaccino può essere inoculato anche in contemporanea con altri vaccini; avendo già supposto che il vaccino esavalente potrebbe essere la causa scatenante ecc. questa ultima possibilità penso che sia un ulteriore azzardo.


Ma i vaccini, sono sicuri?
La federazione che riunisce gli ordini dei medici (Fnomceo) ha dichiarato che i vaccini sono sicuri perché sottoposti a studi randomizzati in doppio cieco, è vero?
“I vaccini, in Europa e negli Usa, non sono considerati farmaci ma misure di prevenzione nonostante in Italia se ne occupi Aifa, l’agenzia per il farmaco. Così, mentre per gli altri medicinali è prevista una lunga procedura di studio prima dell’approvazione in commercio, per le misure di prevenzione (i vaccini, appunto) questa non occorre. Una cosa non richiesta, non si fa. Sui vaccini gli studi controllati randomizzati in doppio cieco con placebo non ci sono“. 

“Ha preso un abbaglio. Mancano gli studi randomizzati in doppio cieco per i singoli vaccini e mancano per le combinazioni di vaccini (trivalente, esavalente). Lo hanno sempre evidenziato le review più importanti sui vaccini (ad esempio la Cochrane Collaboration, spesso citata da ricercatori e medici di tutto il mondo). In più ora l’Agenzia europea per il farmaco (Ema) impedisce ai ricercatori indipendenti la verifica dei dati suggellati da se stessa (come denunciato dalla Cochrane): quello che Ema produce va accolto a scatola chiusa. Come mai per la Fnomceo la trasparenza non è da considerarsi un requisito essenziale?  E dire che la Fnomceo invoca in continuazione il rispetto della metodologia scientifica…”

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