29 dicembre 2016

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: 1908 Apocalisse a Messina, il terremoto pi� drammatico nella storia d'Italia.

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1908 Apocalisse a Messina, il terremoto più drammatico nella storia d'Italia.












Oltre cent’anni fa un terremoto uccise tra 50 e 100 mila persone in Sicilia e Calabria. La tragedia rivissuta nelle testimonianze dell’epoca.
La mattina del 28 dicembre, Messina, Reggio Calabria e i territori intorno alla zona dell’epicentro, lo stretto di Scilla e Cariddi, cambiarono faccia per sempre. Giovambattista Rizzo, direttore dell’Osservatorio geodinamico e astronomico di Messina, scampato al sisma, rilevò l’ora della prima scossa: erano le 5:20'27''. Di intensità pari al 10° grado della scala Mercalli (che ne ha 12), il sisma uccise – si stima – fra 50 e 100 mila persone sulle due coste dello stretto. Il 90 per cento di Messina fu rasa al suolo: case, chiese, caserme, ospedali, strade, ferrovie.
Una chiesa però rimas miracolosamente intatta: Chiesa SS. Annunziata dei Catalani, sorge infatti sul vecchio livello di Messina, almeno 3 metri più in basso rispetto al livello attuale. La città fu ricostruita sulle macerie prodotte dal terremoto e sorge adesso almeno tre metri più in alto. Questo da la misura di quanto grande sia stato quel disatro e quanto poche furono le costruzioni che si salvarono dal terremoto del 1908: una data che resterà nella storia di Messina e che i fururi messinesi conosceranno e non dimenticheranno.
Cent’anni dopo, i giornali dell’epoca restituiscono oggi la voce dei testimoni. “Ero in letto allorquando sentii che tutto barcollava intorno a me e un rumore di sinistro che giungeva dal di fuori. In camicia, come ero, balzai dal letto e con uno slancio fui alla finestra per vedere cosa accadeva. Feci appena in tempo a spalancarla che la casa precipitò come un vortice, si inabissò, e tutto disparve in un nebbione denso, traversato come da rumori di valanga e da urla di gente che precipitando moriva”. A raccontare la sua esperienza all’Avanti! era il futuro deputato Gaetano Salvemini, docente all’università, che quella mattina perse la moglie, i 5 figli e una sorella. Fu l’unico sopravvissuto della sua famiglia.
Subito dopo il terremoto la regina Elena, principessa del Montenegro divenuta sovrana d’Italia sposando nel 1896 Vittorio Emanuele III, si recò a Messina con il marito per soccorrere i feriti. Sulle navi della Regia Marina, trasformate in ospedali, la regina aiutò i terremotati fasciando ferite, aggiustando ossa, assistendo i medici, portando conforto a chi aveva perso tutto. Sono molte le testimonianze che lo attestano. “Da due giorni la regina Elena fa la suora di carità” raccontò un ufficiale russo il 2 gennaio del 1909 al Corriere della Sera. “Io l’ho vista ovunque, nei punti in cui maggiore era il pericolo, nelle localitàin cui nessuno mai prima di lei aveva osato avventurarsi”.
Tra i testimoni oculari dei soccorsi c’era anche un bambino di 7 anni, futuro premio Nobel per la letteratura: Salvatore Quasimodo, che nella poesia Al padre (1955-58) ricorderà: “Il terremoto ribolle da due giorni, è dicembre d’uragani e mare avvelenato”. Il padre di Quasimodo, Gaetano, era infatti ferroviere e fu mandato, con la famiglia al seguito, a ripristinare le linee ferroviarie. E il piccolo Salvatore visse nei vagoni dei treni, insieme a molti terremotati.
Il resto del mondo, a parte i pennini di molti sismografi europei e nordamericani che rilevarono la scossa senza riuscire a localizzarla precisamente, non sapeva ancora nulla. Solo nel pomeriggio del 28 una delle imbarcazioni militari presenti a Messina, la Spica, riuscì, dopo essere uscita a fatica dal porto invaso dai detriti e aver finalmente raggiunto Marina di Nicotera, in Calabria, a mandare un telegramma a Roma.
Il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti mise in moto l’organizzazione dei soccorsi, che giunsero nella mattinata del 29. Come succede in questi casi, si mobilitarono le massime cariche dello Stato.
Il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena partirono per la città distrutta, dove arrivarono la mattina del 30. Mentre il sovrano sbarcò, a bordo della nave Slava la regina approntò un ospedale dove furono ricoverati moltissimi superstiti. Anche diverse navi straniere che si trovavano nel Mediterraneo per motivi militari e commerciali si diressero verso lo stretto per prestare aiuto. Inglesi e russi furono i primi ad arrivare, anche prima degli italiani. Poi fu la volta di tedeschi, americani, francesi e spagnoli.
Nei giorni successivi al sisma, il mare dello stretto si riempì di centinaia di navi che portavano viveri, coperte, legname, generi di conforto di ogni tipo e braccia per scavare sotto le macerie, dove erano ancora intrappolate centinaia di persone. Dalle zone terremotate i feriti furono trasportati nelle città vicine, ma anche a Napoli e a Roma.
Una volta diffusa la notizia iniziò, per la prima volta nella Storia, una corsa all’aiuto per i terremotati. Ma ci fu anche un’altra novità. In tutta Italia si crearono centinaia di comitati spontanei per portare soccorsi, sia in denaro sia in generi di prima necessità. In molte città e paesi del regno, nelle prime settimane del 1909, furono organizzate le cosiddette “passeggiate di beneficenza” (raccolte itineranti di fondi), lotterie, spettacoli teatrali per raccogliere denaro.
Le città più vicine, come Catania e Siracusa, ospitarono nei propri ospedali, ma anche nelle scuole e nelle case private, centinaia di feriti. Furono in molti, personaggi noti e persone comuni, a partire alla volta di Messina per prestare il loro aiuto. Lo fece come crocerossina Constance Hopcraft, moglie inglese del patriota Ricciotti Garibaldi (figlio di Giuseppe). Già madre di 13 figli, volle adottare tre bambine rimaste orfane. Partì per Messina anche il piemontese don Luigi Orione, filantropo e fondatore del Cottolengo di Torino. In pochi giorni, a Messina, apparvero le antenate delle baraccopoli cui ci hanno abituati i terremoti italiani del secondo dopoguerra: le “michelopoli”.
A farle costruire fu il giovane deputato emiliano Giuseppe Micheli che, con i soldi donati dalla Cassa di risparmio di Parma, costruì alcune casupole in piazza Cairoli. Non solo, fondò anche Ordine e notizie, primo quotidiano pubblicato a Messina dopo il terremoto. Quello che può stupire, considerando i tempi, è che non si mobilitò solo l’Italia per aiutare i terremotati. Quando la notizia raggiunse le capitali europee, in molti rimasero sconvolti. Messina era allora una città conosciuta, vivace e ricca intellettualmente. Con un sistema economico basato sul commercio marittimo ospitava, già da qualche generazione, comunità inglesi, svizzere e tedesche. Dinesamente da Palermo, all'epoca Messina batteva zecca. Numerosi stranieri visitavano la città, ricca di chiese e capolavori medioevali e barocchi. Anche americani.
Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, convocò d’urgenza il Congresso. All’unanimità si decise di stanziare 50 mila dollari dollari e di mandare 16 navi della flotta americana nelle zone terremotate. Tra i più solerti ci fu il kaiser di Prussia e Germania, Guglielmo II. Entusiasta visitatore abituale di Messina (ci era stato, prima del terremoto, ben 4 volte) Guglielmo aveva un amico, ex console tedesco a Napoli allora ormai in pensione e residente in Germania con la famiglia, che aveva sposato la figlia di un mercante inglese residente a Messina. Nella città siciliana aveva dunque molti conoscenti. Venuto a sapere del terremoto, il kaiser inviò un telegramma all’ex diplomatico per avere altre informazioni. Finì con una gaffe: il console non ne sapeva ancora nulla. Forse per rimediare, il sovrano inviò navi, viveri e sei casette in legno che vennero erette in piazza Indipendenza a Palermo, dove molti profughi furono trasferiti. Il kaiser non fu l’unico a regalare baracche.
Da quei nuclei provvisori nacquero piccoli quartieri che furono chiamati “lombardo”, “svizzero”, “americano” a seconda di chi ne aveva finanziato la costruzione. Il quartiere lombardo, eretto in muratura, resiste ancora oggi a Messina. Come l’ospedale Piemonte. È rimasto persino uno chalet alpino, uno dei 21 donati dalla Confederazione elvetica.
Il disastro naturale, però, non suscitò solo solidarietà. «Non mancarono casi di sciacallaggio» spiega D’Angelo. «C’erano disperati, ma anche approfittatori e delinquenti, che vagavano per la città razziando quello che si trovava tra le macerie. Diverse persone colte sul fatto vennero fucilate dai militari». Il mercato nero prosperò. Molti giornali e testimoni criticarono poi il governo di Roma per la disorganizzazione dei soccorsi, l’inefficienza dei militari, l’ambigua distribuzione degli aiuti e gli abusi di potere. Il fattore più critico fu però la mancanza di coordinamento tra gli aiuti che fece perdere tempo prezioso. Si scatenarono le polemiche: un po’ di organizzazione avrebbe salvato molte vite. Ma il primo embrione della futura Protezione civile nascerà solo nel 1925, forse anche per rimediare a quella débâcle.
I miei due nonni, entrambi pescatori, quando ci fu il terremoto si trovavano a pesca, con le loro barche, al largo del villaggio Acqualadroni (20 Km da messina). Mi hanno raccontato che il mare si mosse e le loro barche furono trasportate in brevissimo tempo a centinaia di metri di distanza dal punto dove si trovavano e dopo, riaccadde ma in senso inverso. Capirono che si era trattato del terremoto per il tremendo rombo che udirono, ma non vi furono ulteriori conseguenze in mare oltre a quella riferitami. Evidentemente, il baratro che si era aperto al centro dello Stretto di Messina, era stato riempito da una enorme quantità d'acqua di mare, il cui effetto si era propagato per decine di chilometri lungo le coste. In città, infatti, si racconta che l'acqua del maremoto abbia raggiunto Piazza Cairoli, al centro della città ed alcuni metri sopra il livello del mare, defluendo successivamente verso mare, disseminando lo Stretto di cadaveri gallegianti. Molti corpi vennero in seguito ritrovati a grande distanza, a causa delle forti ed impetuose correnti che attraversano lo Stretto di Messina, che Omero definì sirene.

23 dicembre 2016

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: Origine dei terremoti: ipotesi alternative.

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Origine dei terremoti: ipotesi alternative.



Nessuno ha mai esplorato l'interno della crosta terrestre, ma sappiamo che ha uno spessore che varia da 3 a circa 70 Km; tre sotto gli oceani.
Man mano che si scende in profondità della Terra, la temperatura aumenta di circa 3 gradi centigradi ogni 100 metri. I vari strati all’interno della Terra hanno temperature diverse. Il centro dell Terra, il nucleo, ha una temperatura di circa 4.800 – 5.000 gradi centigradi (quasi come la superficie del sole che è circa 6.000 gradi centigradi).
Nell'immaginario collettivo, l'interno della Terra è fatto di roccia compatta, ma non è affatto compatta o con uniformità nello spessore, al suo interno, più esattamente nel mantello, esisterebbero immense caverne; dove finirebbero le enormi quantità di gas prodotte dal nucleo terrestre incandescente. Caverne sature del gas sprigionato dal nucleo incandescente.
I terremoti non sono altro che la trasmissione a distanza, attraverso la crosta terrestre, di gigantesche vibrazioni, dette onde sismiche, aventi origine diversa e varia.
La teoria della tettonica a placche, ci dice che i continenti "galleggino" sopra l'interno solido-viscoso del nucleo terrestre, si nuovono quindi con movimento impercettibile ed estremamente lento, vengono a contatto e generano, comprimendosi e spingendosi a vicenda, immense forze che modificano la struttura interna del mantello, oltre a quella esterna della crosta. A seguito di tale compressione continentale si creerebbero immensi crolli nelle caverne sotterranee, che generano terremoti sulla superficie; oppure spaccature interne che metterebbero in comunicazione lava e caverne, con conseguente esplosione del gas in esse contenuto, in superficie tali esplosioni verrebbero percepite come terremoti.
I terremoti generati da crolli all'interno delle caverne sotterranee, genererebbero infatti lo sprofondamento del terreno di vari metri in quasi tutta l'area colpita dal terremoto, come accede nella realta. Le esplosioni del gas contenuto nelle caverne sotterranee invece, oltre a generare terremoti, farebbero innalzare la superficie dell'area estrena interessata, creando innalzamento del terreno e/o furiuscita di isole se avvenissero in corrispondenza del fondo marino, ed anche ciò accade realmente.
Entrabe questi eventi, spiegerebbero infine la natura ondulatoria o sussultoria dei terremoti, le onde sismiche infatti si propagano nella direzione impressa loro dall'evento che le ha generate.
Le ipotesi testè formulate, sono autonome ed originali, ma trovano perfettamente riscontro nella realtà, altro non sono che una possibile estensione, in senso approfondito, della teoria della tettonica a placche.

21 dicembre 2016

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Laboratorio Zen Insieme, Palermo.

Oggi, mercoledì 21 dicembre 2016, alle ore 16,00 il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha inaugurato a Palermo, allo Zen 2, i nuovi e moderni locali di: Associazione Centro Sociale "Laboratorio ZEN Insieme". Nato nel 1988 è il primo a mettere piede allo Zen 2 per creare percorsi innovativi per la prevenzione e la lotta alla mentalità mafiosa.
Zen 2 è un quartiere tra i più degradati di Palermo.

I locali, proprietà del Comune, parecchi anni fa dovevano essere adibiti ad asilo, nell'ambito di un progetto  mai realizzato; sono stati così assegnati da Orlando al Laboratorio Zen Insieme, patrocinato da Save The Children. Anche grazie al contributo dell'Enciclopedia Treccani e di BNL, Save The Clildren ha rifinito ed arredato di tutto punto i nuovi locali di Laboratorio Zen Insieme. Il nuovo centro sorge su due piani entrambe forniti di moderni servizi igienici ed è composto da: un grande salone per riunioni, con impianto di amplificazione, su due pareti sono poste delle belle foto del quartiere scattate dai ragazzi con la macchiana fotografica regalatagli dal Laboratorio, su ognuna della foto, in piccolo, anche la foto di chi l'ha scattata; una biblioteca ben fornita di libri per bambini e ragazzi, ma sono in arrivo altri libri; due sale adibite allo studio; una adibita ai giochi per i più piccoli, chiamata "spazio morbido" per via delle pareti imbottite di gommapiuma;  una sala musica con alcuni strumenti musicali; una cucina per preparare pasti fornita di tutto punto, con cuoca; un cortile esterno per i giochi all'aperto; un vicinissimo, ma separato, campetto di calcio con prato sintetico inaugurato l'estate scorsa.

Presente all'inaugurazione anche l'amico Erasmo Palazzotto, Deputato di quelli onesti, hanno parlato, oltre al Sindaco Orlando, una rappresentante della BNL; i direttori di Treccani e Saved The Children; il primo fondatore di Laboratorio Zen e la direttrice dell'attuale laboratorio: Mariangela, che presta la sua mirabile opera "a titolo di volontariato", ovvero è l'unica tra tutto il personale a non venire pagata.
Zen Insieme, non serve unicamente a seguire giornalmente ragazzi e bambini dello Zen 2 togliendoli dalla strada, ma aggreca anche le famiglie di quel quartiere, non facendole sentire abbandonate ma seguite dalle Istituzioni cittadine ed anche da organismi nazionali ed internazionali.

L'estate scorsa, la presidente della Camera, Boldrini, ha visitato il Laboratorio Zen, è stata ospite, a casa loro, di alcune mamme dei ragazzi che frequentano il laboratorio e le ha invitate tutte Montecitorio, ovviamente la visita è stata totalmente a spese del Parlamento.
La visita del Presidente Boldrini, Laboratorio Zen Insieme, ma anche l'impegno del Sindaco Orlando, sono iniziative encomiamibili che danno una risposta concreta a chi più ne ha bisogno per sentirsi parte attiva della vita sociale italiana, ma sprattutto: a non sentirsi emerginata.

La foto qui pubblicata, l'ho scattata col telefonino presenziando all'inaugurazione; mostra mio figlio Fabrizio, attivo ed impegnatissimo collaboratore del Laboratorio Zen Insieme di Palermo.




 


8 dicembre 2016

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: DORMIRE SENZA CUSCINO, CON DUE CUSCINI, OPPURE COL CUSCINO AD ONDA PORTA DEI BENEFICI OPPURE NO?

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DORMIRE SENZA CUSCINO, CON DUE CUSCINI, OPPURE COL CUSCINO AD ONDA PORTA DEI BENEFICI OPPURE NO?




Più di una volta sarà capitato di svegliarsi la mattina con un fastidioso dolore al collo o alla schiena; oppure con il tratto cervicale indolenzito. La colpa potrebbe essere del cuscino che usiamo abitualmente, il quale potrebbe essere di bassa qualità oppure inadatto alle posizioni che assumiamo durante il sonno.
Allora la domanda nasce spontanea: è meglio dormire con o senza cuscino?

Ognuno di noi quando va a letto ha una sua abitudine, dettata anche dalla necessità di assumere la posizione più comoda, ma potrebbe aver sbagliato la scelta fatta: c'è chi preferisce dormire abbracciato al cuscino, in posizione supina o di fianco e chi, al contrario, sostiene che è meglio dormire senza cuscino. Chi ha ragione? È vero che dormire senza cuscino fa bene alla schiena o aiuta la cervicale? Iniziamo distinguendo tra alcuni luoghi comuni che si leggono in rete.

Prima di capire se dormire senza cuscino fa bene o male al collo o alla schiena è importante capire innanzitutto come è formata la colonna vertebrale, con particolare riferimento al tratto cervicale. Il nostro corpo, in quel preciso punto, è piuttosto delicato: le prime vertebre della colonna hanno una curvatura molto particolare perché devono proteggere laringe ed esofago, sostenendo inoltre il peso della testa. Quindi un modo migliore per dormire la notte è di assecondare queste curve. Durante la giornata, a causa della posizione eretta e della gravità, la colonna vertebrale tende autonomamente a comprimersi leggermente. Quando si dorme di notte, in posizione orizzontale, la colonna vertebrale scarica il peso che ha sostenuto durante il giorno e si rilassa, riacquistando la sua dimensione naturale. Non si tratta di un effetto permanente ma di una reazione che avviene quotidianamente.

I materassi, anche in memory foam, che assecondano il peso corporeo adattandosi alla conformazione della colonna vertebrale, sono di fatto delle lastre piane su cui si dorme. Il tratto cervicale quindi non può  restare in posizione naturale senza usare il cuscino. Questa considerazione anatomica risponde al quesito: dormire senza cuscino fa bene alla schiena e alla cervicale? La risposta è No, anzi rischia di peggiorare la situazione aumentando i problemi che potrebbero manifestarsi durante il sonno. Soprattutto se si dorme di lato, viene a mancare proprio il sostegno alla testa e l'appoggio per il collo, in tale modo il capo resta inclinato tutto il tempo. Ciò può causare non solo problemi alla cervicale ma anche ai muscoli della spalla dato che si genera una posizione di tensione muscolare prolungata.

Un’ottima soluzione sarebbe scegliere dei cuscini "a saponetta", magari in memory foam alti 12 o 13 cm. che assecondano la curvatura naturale del collo e della schiena. Quelli "ad onda" servono a poco e potrebbero addirittura essere controindicati; mentre due cuscini sovrapposti, costringono ad assumere una posizione innaturale. Ormai quelli in memory costano poco, su Internet la coppia di cuscini sfoderabili, lavabili e spedizione compresa, costa poco: circa 20 Euro.





6 dicembre 2016

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: LA COSTITUZIONE ITALIANA ANDREBBE PROFONDAMENTE RIVISTA.

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LA COSTITUZIONE ITALIANA ANDREBBE PROFONDAMENTE RIVISTA.

Questo post è stato pubblicato sulla pagina del gruppo facebook "TELOINFORMO".

Il dibattito politico ed il recente referendum costituzionale ha nel tempo consolidato un assioma, sempre più saldo e sempre meno obiettivo: che la nostra Costituzione fosse la migliore del mondo. A mio giudizio non è così.

Partorita al termine di una brutale esperienza dittatoriale, la Costituzione riunì in sé stessa varie anime tramite innumerevoli compromessi, con un unico fondamentale obiettivo: evitare che esperienze come quelle fasciste si potessero mai ripetere nella nostra nazione. I tempi però sono cambiati e le attuali esigenze richiederebbero vari aggiustamenti ed almeno un intervento radicale: due soli partiti, destra e sinistra (spiegherò più avanti la ratio).

La prima parte avrebbe bisogno di un corposo intervento. Sicuramente la seconda parte deve essere ritoccata, deve essere quantomeno aggiornato il quadro di organizzazione del nostro Stato, ma in tema di diritti il cammino tracciato, pur molto abbozzato rispetto ad altre realtà europee, ha comunque compiuto passi da gigante cui la Costituzione non può più far fronte, se non con arditi slanci interpretativi. Dovremo smetterla di ancorare, in definitiva, lo sviluppo del complesso di diritti ad un’interpretazione estensiva degli artt. 2-3 Cost.
Penso all’art. 9 della Costituzione, insufficiente e che necessita, a mio avviso, un contenuto leggermente più esaustivo; penso alla necessità di inserire una norma chiara ed univoca all’interno dei Principi Fondamentali che regoli finalmente l’inserimento dell’Italia nell’Unione Europea; penso ad una tutela della libertà sessuale che sia scandita nero su bianco all’interno della Costituzione, anch’essa all’interno dei Principi Fondamentali; penso alla necessità di definire finalmente il diritto alla riservatezza; penso al definitivo chiarimento (laico) sul concetto di eutanasia e sull'obiezione di coscienza. Ancora, è ineludibile scandire a chiari toni un diritto alla rete (vedi RODOTA’); è opportuno intervenire in materia sindacale e porre finalmente la parola fine alle continue controversie; sarebbe doveroso intervenire sulla nozione di famiglia, ancorata ad una visione ormai vecchia, scardinata e non inclusiva; sarebbe opportuno riaffermare con forza il diritto di critica nel quadro di libertà di manifestazione del pensiero; sarebbe altresì imperativo mettere fine al cosiddetto "cambio di casacca": chi venisse eletto in un partito, movimento politico o gruppo, non deve potersene allontanare fino alla fine della legislatura.

Infine, la libertà di pluralismo nell'offerta elettorale, ha prodotto la polverizzazione del voto, con reale impossibilità di determinare maggioranze significative ed il conseguente ricorso al premio di maggioranza finalizzato alla governabilità: un pannicello caldo che si oppone al concetto stesso di democrazia. Fermo restando quasi tutto il resto, se fossero previsti dalla Costituzione due soli raggruppamenti: destra e sinistra, verrebbe garantito sia il principio di alternanza che la governabilità; la litigiosità si realizzerebbe all'interno dei due raggruppamenti, ma senza ripercussioni all'esterno di essi. Non è blasfemia politica, altre costituzioni lo prevedono e funzionano meglio di quella nostra.

Sono tutti interventi che richiederebbero un enorme sforzo giuridico ed una ampia cultura, ma credo che i tempi siano maturi.





4 dicembre 2016

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: La Corte Costituzionale non � pi� credibile, le sentenze da essa emesse valgono quanto carta straccia!

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La Corte Costituzionale non è più credibile, le sentenze da essa emesse valgono quanto carta straccia!




La sentenza della Corte Costituzionale n. 1 del 2014 venne decisa il 4 dicembre 2013, mentre era in carica il governo Letta. La Corte era chiamata a esprimersi su una questione di costituzionalità - sollevata da un avvocato milanese di nome Aldo Bozzi - riguardo la legge elettorale allora in vigore: la legge 21 dicembre 2005, n. 270, nota anche come “legge Calderoli” o “Porcellum”.
La Corte ha emesso la sentenza: la n. 1/2014. La sentenza affermava che "una parte dei parlamentari eletti erano stati eletti con una legge elettorale incostituzionale". "La loro elezione è quindi illegittima". Nella stessa sentenza si legge che "il Parlamento italiano è legittimato a governare". Come dire che: ho certezza che sei ladro ma ti assolvo per non aver commeso il furto; sentena cervellotica: per l'appunto! .... il cui fine sarebbe quello di garantire la governabilità: assurdo!

Un Parlamento illegittimo ha modificato la Costituzione: un Parlamento illegittimo non può cambiare la Costituzione.

L’art. 287 c.p. punisce: “Chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell’esercitarlo indebitamente, è punito con la reclusione da sei a quindici anni”.

QUANDO L'ORGANO SUPREMO, UNICO VERO E SOLO GUARDIANO DELLA COSTITUZIONE: LA CORTE COSTITUZIONALE, EMETTE SENTENZE CERVELLOTICHE CHE SMENTISCONO LA CARTA COSTITUZIONALE: NON C'E' PIU' LA COSTITUZIONE NE LA DEMOCRAZIA!
Questa verità è incontrovertibile, tutto il resto sono chiacchiere vuote ed inutili.

Molti penseranno che tutto ciò non ha nulla a che vedere con il referendum costituzionale del 4 dicembre, non è così.
A decidere che questo referendum è costituzionale è stata la Suprema Corte, almeno una delle sentenze da essa emesse: la n. 1/2014 E' IN NETTO CONTRASTO CON LA STESSA COSTITUZIONE ITALIANA: la Suprema Corte non è più credibile, le sentenze da essa emesse valgono quanto carta straccia!
Nonostante ciò possa apparire tragico: E' COSI' ANCHE SE NON CI PIACE!

2 dicembre 2016

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: Sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 in Italia.

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Sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 in Italia.


SOLTANTO PARLANDO AD UN POPOLO DI IGNORANTI (in materia) E' POSSIBILE AFFERMARE: LA COSTITUZIONE ITALIANA E' LA PIU' BELLA AL MONDO.
Abbiamo spesso ascoltato politici, giornalisti ecc. affermarlo senza tema di essere smentiti: essi si rivolgono, evidentemente, ad un popolo di ignoranti in materia, nessuno infatti li ha mai smentiti !
Leggiamo adesso, per sommi capi, la Costituzione di Francia, Inghilterra, Germania e Spagna. Constaterete che politici e giornalisti italiani ci raccontano bugie.
FRANCIA
La Francia è una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale. Essa assicura l'eguaglianza dinanzi alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione. Essa rispetta tutte le credenze.
Art. 1 Gli uomini nascono e restano liberi e con uguali diritti. Le
distinzioni sociali possono essere fondate solo sull’utilità
comune.
Art. 2 Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione
dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Tali diritti
sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza
all’oppressione.
Art. 3 Il principio di ogni Sovranità risiede essenzialmente nella
Nazione. Nessun organismo, nessun individuo può
esercitare un’autorità che non emani espressamente dalla
stessa.
Art. 4 La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce
agli altri: pertanto, l’esercizio dei diritti naturali di ogni
uomo non ha altri limiti che quelli che assicurano agli altri
Membri della Società il godimento di quegli stessi diritti.
Detti limiti possono essere determinati solo dalla Legge.
Art. 5 La Legge ha il diritto di vietare solo le azioni dannose alla
Società. Tutto ciò che non è vietato dalla Legge non può
essere impedito e nessuno può essere costretto a fare ciò
che la Legge stessa non ordini.
Art. 6 La Legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i
Cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o
attraverso i loro Rappresentanti, alla sua formazione. Essa
deve essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che
punisca. Tutti i Cittadini essendo uguali davanti alla legge
sono egualmente ammissibili a tutte le cariche, posti ed
impieghi pubblici in base alle loro capacità e senza altra
distinzione che quella legata alle rispettive doti ed ai
rispettivi talenti.
Art. 7 Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto se
non nei casi determinati dalla Legge e secondo le forme da
essa prescritte. Coloro che sollecitano, emanano, eseguono
Art. 8 La Legge deve stabilire solo pene che siano strettamente e
palesemente necessarie e nessuno può essere punito se non
in virtù di una legge stabilita e promulgata anteriormente al
delitto commesso e legalmente applicata.
Art. 9 Ogni uomo è presunto innocente sino alla dichiarazione
della sua colpevolezza e qualora si renda necessario
l’arresto, dovrà essere severamente repressa dalla legge
qualsiasi misura non indispensabile al trattenimento della
persona.
Art. 10 Nessuno deve essere molestato per le proprie opinioni,
anche religiose, a condizione che la manifestazione delle
stesse non turbi l’ordine pubblico imposto dalla Legge.
Art. 11 La libera manifestazione del pensiero e delle opinioni è uno
dei diritti più preziosi dell’Uomo; ogni Cittadino può
pertanto parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo
rispondere dell’abuso di detta libertà nei casi previsti dalla
Legge.
Art. 12 La garanzia dei diritti dell’Uomo e del Cittadino richiede
una forza pubblica: detta forza è pertanto istituita a favore
di tutti e non per l’utilità particolare di coloro ai quali essa
è affidata.
Art. 13 Per il mantenimento della forza pubblica e per le spese
d’amministraziome è indispensabile un contributo comune;
esso deve essere equamente suddiviso tra tutti i cittadini in
base alle loro capacità.
Art. 14 Tutti i Cittadini hanno il diritto di constatare, direttamente o
tramite i loro rappresentanti, la necessità del contributo
pubblico, di approvarlo liberamente, di controllarne
l’impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione, la
riscossione e la durata.
Art. 15 La Società ha il diritto di chiedere conto ad ogni pubblico
funzionario della sua amministrazione.
Art. 16 La Società nella quale non vengano assicurate la garanzia
dei Diritti né la separazione dei poteri non ha Costituzione.
Art. 17 La proprietà è un diritto inviolabile e sacro e come tale
nessuno può esserne privato, salvo il caso in cui lo esiga
palesemente la necessità pubblica legalmente constatata e a
condizione di un equo preventivo indennizzo.
INGHILTERRA
In Inghilterra il Re è il capo dello stato e capo anche della Chiesa, assume la corona a tutolo ereditario e rappresenta l'unità nazionale; egli regna ma non governa. Il capo del governo è il Primo Ministro che è il leader del partito di maggioranza alla camera dei comuni; appena viene nominato dal re, egli sceglie i suoi collaboratori. Il gabinetto è un organo ristretto composto dai ministri più importanti che si riuniscono settimanalmente decidendo l'indirizzo politico della maggioranza. Il Primo Ministro ha molte funzioni: egli può far dimettere i ministri, può sostituirli, presiede il gabinetto e ne orienta le decisioni. La funzione legislativa e di controllo è esercitata dal Parlamento; la camera dei comuni è costituita da 650 deputati elettivi che restano in carica 5 anni, la camera dei lords è composta da circa 100 membri non elettivi, che vi appartengono a vario titolo, è presieduta dal Lord Cancelliere che è anche il capo dell'ordinamento giudiziario e fa parte del governo (in cui si occupa della giustizia). Il potere giudiziario è esercitato da una Magistratura indipendente scelta tra gli avvocati più preparati.
GERMANIA
I DIRITTI FONDAMENTALI della Repubblica Federale Tedesca La dignità dell'uomo è intangibile. E' dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla.
Il popolo tedesco riconosce quindi gli inviolabili e inalienabili diritti dell'uomo come fondamento di ogni comunità umana, della pace e della giustizia nel mondo.
I seguenti diritti fondamentali vincolano la legislazione, il potere esecutivo e la giurisdizione come diritto immediatamente valido.
Ognuno ha diritto al libero sviluppo della propria personalità, in quanto non violi i diritti degli altri e non trasgredisca l'ordinamento costituzionale o la legge morale.
Ognuno ha diritto alla vita e all'incolumità fisica. La libertà della persona è inviolabile. Questi diritti possono essere limitati soltanto in base ad una legge.
Tutti gli uomini sono uguali di fronte alla legge.
Gli uomini e le donne sono equiparati nei loro diritti.
Nessuno può essere danneggiato o favorito per il suo sesso, per la sua nascita, per la sua razza, per la sua lingua, per la sua nazionalità o provenienza, per la sua fede, per le sue opinioni religiose o politiche.
La libertà di fede e di coscienza e la libertà di confessione religiosa e ideologica sono inviolabili.
E' garantito il libero esercizio del culto.
Nessuno può essere costretto al servizio militare con le armi contro la sua coscienza. I particolari sono regolati da una legge federale.
Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi, senza essere impedito, da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio ed il cinematografo. Non si. può stabilire alcuna censura
Questi diritti trovano i loro limiti nelle disposizioni delle leggi generali, nelle norme legislative concernenti la protezione della gioventù e nel diritto della persona al suo onore.
L'arte e la scienza, la ricerca e l'insegnamento sono liberi. La libertà d'insegnamento non esenta dalla fedeltà alla Costituzione.
II matrimonio e la famiglia godono della particolare protezione dell'ordinamento statale.
La cura e l'educazione dei figli sono un diritto naturale dei genitori ed un precipuo dovere che loro incombe. La comunità statale sorveglia la loro attività.
Contro il volere degli aventi il diritto dell'educazione, i figli possono essere separati dalla famiglia solo in base ad una legge, nel caso che gli aventi il diritto dell'educazione vengano meno al loro dovere o nel caso che, per altri motivi, i figli corrano il rischio di venire trascurati. Ogni madre ha diritto alla protezione e all'assistenza della comunità.
SPAGNA
« La Nazione spagnola, desiderando stabilire la giustizia, la libertà e la sicurezza e promuovere il bene di coloro che ne fanno parte, in virtù della sua sovranità, proclama la sua volontà di:
Garantire la convivenza democratica nell'ambito della Costituzione e delle leggi conforme a un ordine economico e sociale giusto.
Consolidare uno Stato di Diritto che assicuri la supremazia della legge come espressione della volontà popolare.
Proteggere tutti gli spagnoli e i popoli di Spagna nell'esercizio dei diritti umani, la loro cultura e le loro tradizioni, lingue e istituzioni.
Promuovere il progresso della cultura e dell'economia per assicurare a tutti una degna qualità di vita.
Stabilire una società democratica avanzata, e
Collaborare nel rafforzamento di relazioni politiche pacifiche e di efficace cooperazione tra tutti i popoli della Terra.
Di conseguenza, il Parlamento approva e il popolo spagnolo ratifica la Costituzione.
IN ITALIA
per la modifica della Costituzione, un limite sostanziale esplicito è posto dall'art. 139 della Costituzione, che sottrae alla revisione la "forma repubblicana" (sicché nemmeno con il procedimento disciplinato dall'art. 138 si potrebbe reintrodurre la monarchia in Italia). La dottrina e la giurisprudenza, però, ritengono che esistano anche limiti sostanziali impliciti, in quanto nessuna legge costituzionale potrebbe spingersi a modificare la Costituzione nel suo "spirito", nel nucleo dei diritti fondamentali e inviolabili della persona e della forma di Stato democratica e pluralista (con i connessi principi di sovranità popolare, uguaglianza, pluralità dei partiti politici ecc.); in particolare, la Corte costituzionale, nella sua sentenza n. 366 del 1991, ha affermato che ci sono alcuni principi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale.
Va aggiunto che, secondo parte della dottrina, lo stesso art. 138 non potrebbe essere oggetto di revisione nella parte in cui disciplina il procedimento di formazione delle leggi di revisione costituzionale e delle altre leggi costituzionali (cosiddetto limite logico). Altri, invece, ritengono tale revisione possibile, sempre che sia preservata la rigidità della Costituzione.
L'eventuale legge costituzionale che eccedesse detti limiti, siano essi formali o sostanziali, espliciti o impliciti, si porrebbe in contrasto con la Costituzione e sarebbe, quindi, annullabile da parte della Corte costituzionale.
CIO' CHE PENSO IN PROPOSITO:
Superando, per un momento, lo stucchevole dibattito delle ragioni del si o del no al prossimo Referendum Costituzionale del 4 dicembre, ciò che sta realmente accadendo in Italia mira al superamento delle prerogative del Parlamento, sostituendole di fatto col debordante potere del Governo in carica, quello attuale o quelli futuri, grazie anche alla legge elettorale Italicum, prima approvata, ma ultimamente è stato promesso che in seguito verrà sostituita da una nuova legge elettorale. Ciò che dovrebbe far riflettere, tutti, è che le promesse dei politici e dei Governi italiani, quasi mai vengono confermate dai fatti, ma le modifiche alla Costituzione, se venissero validate dal referendum popolare, rimangono: "sic et simpliciter"!
Il Presidente del Consiglio: Renzi, non sta lasciando nulla di intentato per "comprare" il si al referendum. E' di questi ultimi giorni la notizia dell'aumento di 85 Euro lordi in busta, a tutti i dipendenti statali: non è una coincidenza, ma un deliberato atto per forzare la mano agli aventi diritto al voto, che la dice lunga su come il Governo interpreta i principi di democrazia e libertà individuale nell'espressione del voto popolare.
Io diffido: nel comportamento tenuto dal Governo in questa occasione, non ci vedo nulla di pulito o di democratico!
NON E' LA COSTITUZIONE ITALIANA CHE BISOGNA MODIFICARE, MA MORALITA' E "PULIZIA" DELLA POLITICA !!!

1 dicembre 2016

Blog di Andrea Arena. Benvenuto/a. Seguirmi su Facebook nel gruppo: TELOINFORMO.: Commissione Trilaterale o Trilateral.

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Commissione Trilaterale o Trilateral.



Commissione Trilaterale o Trilateral.

Una elite mondiale che tiene le fila della politica e dell'economia e che detta le regole del gioco e l'Italia non è per nulla fuori. Nel 2017, Presidente del gruppo europeo è la giornalista Monica Maggioni ce haesostituito Jean-Claude Trichet.
Dal 5 agosto 2015 Monica Maggioni è presidente della Rai. Vi dice nulla questo? La Rai è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia. Con il suo nuovo presidente Monica Maggioni, che è anche presidente di Trilateral, l'informazione televisiva Rai avrà quindi la stessa libertà dei detenuti in regime di 41 bis!
La notizia è passata senza colpo ferire, anzi, taluni media non l'hanno neppure sfiorata e questo la dice lunga sulla loro indipendenza ed obiettività.

Un po' di storia.

Trilateral venne fondata nel 1973 per iniziativa di David Rockefeller. I membri della commissione provengono dalle tre aree geopolitiche di Europa, Asia ed Oceania e America Settentrionale. I membri che ottengono una posizione nel governo del loro paese lasciano la Commissione.

Al 2012 il Nord-America è rappresentato da 120 , l'Europa da 170 membri. L'area dell'Asia Pacifica è rappresentata da 117 membri. Nel 2011 la Trilaterale ha ammesso alle proprie riunioni anche rappresentanti di Cina ed India. La lista dei membri è pubblicata ogni anno.

Lo scrittore francese Jacques Bordiot affermò: «...il solo criterio che si esige per la loro ammissione, è che essi siano giudicati in grado di comprendere il grande disegno mondiale dell'organizzazione e di lavorare utilmente alla sua realizzazione" e che "il vero obiettivo della Trilaterale è di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale».
Per altri la Trilaterale è l'espressione di una classe privilegiata di tecnocrati. In particolare, Chomsky cita "La crisi della democrazia", uno studio commissionato dalla Trilaterale, quale esempio delle politiche oligarchiche e reazionarie sviluppate dal "vento liberista delle élite dello stato capitalista".

In Italia, tesi molto simili a quelle di Chomsky furono espresse dal programma televisivo d'inchiesta Report di Milena Gabanelli, la giornalista "scomoda" che è stata già messa fuori gioco togliendogli Report.

E dicci Monica: come stanno andando le cose in quel di Trilateral?




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