22 settembre 2016

LA PROMESSA.


Forse non esiste mezzo più subdolo delle promesse fatte per irretire le masse, basta promettere ciò che esse desiderano ed il gioco è fatto.

Lo fanno da sempre coloro che si occupano di politica, anche se quasi mai, dopo, manterranno le promesse fatte.

Promettere una seconda vita dopo la morte, se non addirittura la vita eterna, ha condizionato da sempre l'umanità, che non riesce ad accettare la morte come fatto definitivo ed ineluttabile.              La più grande promessa mai fatta agli uomini è un grande inganno. Nulla prova che esista realmente "qualcosa" dopo la morte. Anche se una promessa venisse accettata dall'intera umanità, come è realmente accaduto, questo non prova che la promessa fatta corrisponda alla realtà dei fatti.
Il giudizio promesso dalle religioni animiste dopo la morte, basato sulla libera scelta del vissuto più o meno giusto, è una favola senza alcun contenuto provato; il cosiddetto "libero arbitrio" è inconsistente e falso: un neonato non "sceglie" di morire di cancro.

Nonostante le falsità sostenute, la funzione sociale delle religioni, si dice che abbia un suo motivo di esistenza: tende a mitigare la violenza della natura umana, questo però non corrisponde ai fatti: le religioni infatti, sono state e sono ancora oggi motivo di stragi e di guerre tra uomini di religione diversa.

Falso buonismo ed ipocrisia rappresentano una miscela esplosiva di potenza inaudita. Non c'è forse uomo che non dica di essere inorridito dall'olocausto nazista o dalle guerre, e tutti inneggiano contro la fame nel mondo. Purtroppo un diverso olocausto si consuma giorno dopo giorno sotto gli occhi di tutti: si chiama strage di migranti. Le vituperate guerre, che tutti gli Stati dicono di non volere, continuano ad insanguinare la Terra un po' ovunque. I Paesi produttori di armi le vendono a quelli in guerra che non le hanno, per poi intervenire, in armi, con la scusa di volerli pacificare.  Si pensa di combattere la fame nel mondo con le elemosine, ma al contempo si spendono cifre astronomiche per la ricerca spaziale.

L'intelligenza non è indice di giustezza nel fare scelte, non si sceglie di distruggere progressivamente l'ambiente di vita per migliorare quella quotidiana col progresso tecnologico: la tal cosa è completamente insensata. Anche se dotato di maggiore intelligenza, l'uomo è e continuerà ad essere fondamentalmente un animale terrestre, in lui non c'è nulla di divino.

Il credo o l'ateismo qui non c'entrano affatto, è una questione di logica, quella totalmente assente nelle masse.

Intelligenza e logica camminano su strade diverse parallele, che non si incontreranno mai.





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