31 agosto 2016

TERREMOTO CENTRO ITALIA: LA VERA CAUSA DELL'ESITO DISASTROSO.





Ecco come sono stati spesi i 21 milioni stanziati dopo il terremoto dell’Aquila, dovevano servire a rinforzare gli edifici privati.
Rifatte alcune coperture di edifici, da tegole a tetti in cemento armato, senza però modificare i muri antichi degli edifici, fatti di sassi senza impasto cementizio (una volta mettevano l'intonaco solo all'esterno dei muri). Col terremoto quelle case sono crollate come fossero di ricotta ed i pesanti tetti in cemento armato hanno schiacciato tutto ciò che stava sotto, persone comprese. E’ stato verificato dai tecnici della Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco; sono state mostrate, in TV, significative immagini delle macerie, nessuno ha più dubbi su come siano stati eseguiti gli interventi di rinforzo degli edifici. Alcuni muri di edifici pubblici erano stati rinforzati con lastre di: “cartongesso”!
Un’indicazione importante è arrivata dalla relazione stilata dall’Ente attuatore che indica i 21 appalti assegnati per rinforzare gli immobili pubblici.
L’elenco di tecnici e collaudatori è stato acquisito, adesso si sta verificando quello delle imprese coinvolte nelle opere di «miglioramento» sia per appurare che avessero i requisiti necessari a svolgere questo tipo di attività, sia per accertare quale fosse l’incarico assegnato per controllare il rispetto dei capitolati. Rimane il sospetto che i soldi stanziati per i lavori antisismici siano stati utilizzati in realtà soltanto per effettuare semplici ristrutturazioni. E dunque bisognerà verificare che fine abbia fatto il resto degli stanziamenti, tenendo conto che nell’elenco ci sono le scuole, le caserme, le chiese, la Torre Civica, le sedi dei municipi. Scorrendo l’elenco dei collaudatori e quello dei responsabili del progetto si scopre che venivano scelti sempre gli stessi tecnici. Su questo spetterà all’Ente attuatore chiarire in base a quali criteri venivano designati. Vuol dire che si sentiranno i responsabili della Regione, della Provincia e della Curia di Rieti che in alcuni casi si è occupata di gestire l’intero appalto.
Sono state aperte due inchieste parallele, dalle Procure di Rieti e di Ascoli Piceno. Sequestrate le macerie di circa 100 immobili sospetti.
I RESPONSABILI PAGHERANNO ? Qualcuno, forse: L'Aquila docet !

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