24 marzo 2016
La nuova guerra degli attacchi suicidi.
Kamikaze è una parola giapponese, di solito tradotta
come “vento divino” .
Se questo è il vento, di divino non ha assolutamente nulla.
Internazionalmente questa
parola viene generalmente riferita agli attacchi suicidi.
Più recentemente, i cosiddetti combattenti suicidi del Daesh,
al grido di: “Allah Akbar” si fanno saltare in
aria per andare in paradiso.
Quando parliamo di Daesh
o Stato Islamico (o Is, Isis, Isil) ci riferiamo a uno Stato a tutti gli
effetti, come pretende di essere quello guidato da Abu Bakr al-Baghdadi. Il
cosiddetto Isis un tempo era una sezione irachena di al-Qaeda, che
poi è diventata Stato Islamico in Iraq, Stato Islamico dell’Iraq e della Siria
e, infine, autoproclamatasi Stato Islamico, senza peculiarità geografiche. L’Is
è anche indicato come al-Dawla, semplicemente “Lo Stato”, questo
anche se non ha confini omogenei, un territorio unitario e men che meno sia
riconosciuto dalla comunità internazionale.
E rieccolo, il fondamentalismo religioso che ha
consentito e consente ancora ad eserciti
o bande di assassini di giustificare le loro manie omicide: uccidere o
sterminare nel nome di Dio, sporcando inesorabilmente il Suo nome.
I moderni kamikaze hanno stravolto il concetto di guerra,
coloro che la combattevano tendevano ad uccidere il nemico per non essere
uccisi; mettendo in atto gli attacchi suicidi, i terroristi non temono la
morte, anzi la cercano per poter andare in paradiso dopo morti.
Da “oppio dei popoli”, così fu definita la religione da
Karl Marx, si è trasformata in fondamentalismo religioso ed oggi, in terrore per l’umanità, rendendo insicuro qualunque luogo abitato al
mondo.
Cosa fare per vincere questa terza guerra mondiale che
nessuno si aspettava? Nulla, non si può fare nulla, il nemico è dissimulato,
praticamente invisibile tranne che per i tratti somatici, ma non si possono isolare tutti i soggetti che possiedono tali tratti; o addirittura neppure per quelli, la seconda generazione degli islamici nasce nel paese dove esegue gli attentati. Questa è una guerra che appare persa in partenza dagli occidentali.
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