23 aprile 2015

La mia filosofia, forse spicciola e forse no.

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Le punizioni sono la contropartita ad un torto o ad un danno subito, giuste o sbagliate che siano, sono di fatto una vendetta regolata da leggi.                                                                                            
Gli uomini non possono escludere dal vissuto quotidiano azioni sbagliate e dannose per se stessi o per gli altri. La divinità avrebbe potuto farlo (così si dice) ma non lo ha fatto, ha lasciato agli uomini la scelta, il libero arbitrio; la possibilità, cioè, di fare ciascuno ciò che gli pare, creando danni a se stessi o agli altri, le leggi divine prevedono che dopo questa vita arriverà la giusta punizione per chi ha sbagliato.                                                                                                              
Le leggi degli uomini prevedono punizioni per chi sbaglia e vengono invece applicate in questa vita che è certezza, come tali sono di fatto concrete, per nulla immaginabili.                                                 Le leggi divine prevedono punizioni a posteriori, non certe perchè di la da venire, al di fuori cioè di questa vita e non è quindi possibile verificare che le previste punizioni avverranno realmente.             Se non ci fosse alcuna divinità, non ci sarebbe punizione.                          .                                           Rapportate alla vita vissuta, che è certezza e lo ripeto, le leggi umane sono di fatto concrete e danno punizioni vere da scontare in questa vita, le punizioni previste dalle leggi divine non possono essere verificate, quindi sono null'altro che promesse. La differenza tra fatti concreti e promesse è abissale.

6 aprile 2015

MIGLIORI E PIU' FELICI FRA TUTTI NOI.


Lo sono buona parte dei soggetti autistici.
Ho basato questa affermazione dopo avere attentamente osservato Manfredi, il mio oggettivamente bellissimo nipotino di 7 anni, autistico dall'età di circa un anno e mezzo.
Manfredi vive in un mondo tutto suo, un mondo fatto di semplicità e di amore ricevuto dalla famiglia e da tutti coloro che lo conoscono e che istintivamente si inteneriscono conoscendolo.
Lui è dolcissimo, molto tenero, felice, non conosce rabbia o cattiveria e nessuno dei peggiori sentimenti umani.
L'Autismo è una malattia difficile da curare per la istintiva tendenza di voler semplificare cercando "la causa" mentre, in realtà e generalmente, "i problemi" si manifestano per "concause" o concomitanza di cause plurime.
Anche la società tende a semplificare e ad isolare i soggetti autistici ritenendoli "diversi", mentre occorrerebbe "includerli" per aiutarli a far parte di un mondo "normale", dove ciascuno vive la propria esistenza col bagaglio di specificità che ha ricevuto dalla vita, talvolta ingiusta ed indecifrabile.
La Giornata Mondiale per l'Autismo di quest'anno, 2015, in italia ha dominato la ribalta sui media (RAI 3) e non soltanto per un giorno. Ha persino messo in ombra l'altro dramma, quello dei Down.
Grande influenza hanno avuto le "parentele" di influenti politici italiani con famigliari autistici: Boldrini e Faraone su tutti. A Palermo, anche il Sindaco Orlando, Lucia Borsellino, la neuropsichiatra infantile Dr. ssa Gambino, Rosy Pennino (di L'Autismo Parla) e Gaetano Mormando hanno fatto la loro parte e non è una parte tanto piccola. Mi scuso per non aver potuto citare tanti altri nomi, l'elenco sarebbe troppo lungo; comunque un prosit a tutti loro ed auguri sinceri di buon lavoro.
Un affettuoso abbraccio particolare ai nostri autistici, bambini e non, sono tutti soggetti speciali che vivono all'interno di un mondo tutto loro e che spesso sono migliori di tanti di noi che si definiscono "normali". Ma cos'è la normalità se non la capacità di riconoscere agli altri il loro stato fisico e psicologico, visto che tutti ci assomigliamo ma siamo diversi uno dall'altro?
Normale è chi riconosce al prossimo la diversità, in un modo di diversi ma tutti uguali.

4 aprile 2015

L'UOMO NON E' ETERNO.

- Questo post tratta di argomenti vari, apparentemente slegati uno dall'altro, che conducono ad una unica ed ovvia conclusione. -

Tutto quanto esiste nell'universo ha delle ben precise, limitate e spesso conosciute, "capacità" e numerose altre "incapacità".
La manipolazione da parte dell'uomo di quanto esistente, produce effetti che l'uomo stesso non può controllare e quasi sempre non prevedere.
Con malattia autoimmune, in medicina, si indica l'alterazione del sistema immunitario che dà origine a risposte immuni anomale o autoimmuni, cioè dirette contro componenti dell'organismo umano in grado di determinare un'alterazione funzionale o anatomica del distretto colpito. Il concetto di malattia autoimmune infatti non coincide con quello di reazione autoimmune, dato che quest'ultimo fenomeno biologico è in realtà estremamente frequente nell'ambito delle normali funzioni di difesa assolte dal sistema immunitario. Ad essere coinvolto può essere un organo oppure dei tessuti.
L'elemento distintivo della malattia autoimmune è l'incapacità del sistema immunitario di spegnere i processi diretti contro l'organismo al termine di una fisiologica risposta infiammatoria o di prevenirne lo sviluppo al di fuori di essa. Il processo di attacco autoimmune contro antigeni può essere confinato a singoli distretti, tessuti, organi o apparati o avere ricadute dirette o indirette sull'intero organismo (malattia autoimmune sistemica o malattia sistemica. Ciascuna malattia autoimmune presenta caratteristiche patogenetiche peculiari (a partire dal tipo di reazione autoimmune prevalente e dalla sede di danno); ciò determina un'ampia variabilità di quadri clinici. Tuttavia dato il ruolo centrale della flogosi nell'innesco e nello svolgimento delle reazioni immunitarie è frequente il riscontro di segni obiettivi (tumor, calor, rubor, dolor, functio laesa) e biochimici (VES, PCR, consumo del complemento, anticorpi specifici) di infiammazione in atto. Posto che le malattie autoimmuni derivino da un'alterata e dannosa risposta verso il proprio organismo, sono ancora poco chiari i fattori determinanti nel provocare questo tipo di condizione patologica o nel renderla stabile nel tempo. Oltre al ruolo dei fattori genetici deve essere considerato anche l'impatto di fattori ambientali (come infezioni virali o batteriche) nel provocare il passaggio da una semplice suscettibilità per la patologia in questione alla malattia conclamata. Si suppone, come per la maggior parte delle malattie, che parte della suscettibilità allo sviluppo di malattie autoimmuni sia dovuta a fattori genetici, determinanti ad esempio le caratteristiche biochimiche delle strutture preposte alla presentazione antigenica (complessi maggiori di istocompatibilità o MHC) o i meccanismi di sviluppo della tolleranza verso il self.

A proposito di malattie autoimmuni, che di recente tendono fatalmente a dilagare, ciò di cui è carente la precedente descrizione, circa le malattie autoimmuni, è la mancata constatazione di quanto innaturale sia l'assunzione di sostanze estranee all'organismo, attraverso il cibo, il respiro, le bevande e gli stessi organi sensori.
Andrebbe tenuta in debita considerazione l'assunzione di sostanze "anomale" che assumiamo giornalmente attraverso il cibo conservato e non: conservanti, antifermentativi, antimuffe, antiossidanti, coloranti ecc.
Anche altri prodotti destinati all'alimentazione quasi sempre subiscono processi di manipolazione, un esempio classico sono i vegetali, che subiscono vari tipi di trattamenti durante la coltivazione (anche con antibiotici) ma anche dopo, vengono usate sostanze che li preparano al trasporto, allo stoccaggio ed al buon mantenimento nel tempo. Le granaglie, i cereali in genere ed i legumi subiscono numerosi trattamenti. Le innocenti fragole, dopo la raccolta, subiscono ben tre diversi trattamenti con sostanze chimiche. I pomodri, raccolti ancora acerbi, maturano in una sola notte stoccati in cassette dentro capannoni nei quali viene vaporizzato nell'aria un prodotto chimico che li fa maturare e diventare tutti rossi rossi, semi compresi.
Per aiutare a capire quanto la manipolazione e l'alimentazione possano influire sulla salute tanto umana che degli animali, basta un solo esempio: Aver alimentato le mucche (erbivore) con alimenti a base di interiora di animali, questo ha prodotto il fenomeno della "mucca pazza"; averla alimentata in maniera innaturale ha prodotto anomalie cerebrali, non certamente mal di pancia, la malattia ne ha anche contaminato la carne.
Nelle degenerazioni organiche che producono malattie, andrebberio annoverati anche gli organi sensori. Sappiamo che il nostro corpo è variamente sensibile alle onde elettromagnetiche; esse invadono l'aria in maniera massiccia: ponti radio civili e militari, radio libere, trasmissioni di dati, comunicazioni degli organi di polizia e di quelli civili, telefonini, radioamatori, trasmissioni spaziali ecc.

L'acqua dei rubinetti di casa viene potabilizzata con cloro, anche bevendo acqua minerale usiamo quella del rubinetto per cucinare, quindi assumiamo cloro giornalmente, senza contare la contaminazione delle falde acquifere che alimentano gli acquedotti cittadini, che vengono inquinate dai fertilizzanti usati in agricoltura e da sostanze tossiche scarti delle lavorazioni industriali, interrate in modo insensato, anche illegalmente.
L'aria che respiriamo è inquinata da polveri e residui della combustione di idrocarburi, dai pesticidi usati in agricoltura e dalla diossina, sottoprodotto della combustione, legale ed illegale, di alcune sostanze.
Vero è che l'organismo umano possiede una certa capacità di adattamento ambientale in senso lato, riesce a farlo in tempi lunghissimi e non certo rapidi, come lo costringiamo a fare ai giorni nostri ed è ovvio che non riesca ad adattarsi ai cambiamenti.

La dualità dell'intelletto umano tende agli estremi, un estremo è rappresentato dalla genialità, l'altro dalla stupidità. L'uomo ha allungato di molto le aspettative di vita attraverso la medicina e l'alimentazione, ma ha reso la sua esistenza a rischio, manipolando e modificando in negativo   l'ambiente di vita ed il cibo. E' molto probabile che il futuro vedrà una umanità potenzialmente longeva, con organi artificiali che sostituiranno quelli naturali usurati o malati, ma sarà a rischio di estinzione, il pianeta Terra non riuscirà a "sostenere" la popolazione in crescita numerica esponenziale.

Come tutto ciò che appartiene all'universo, stelle comprese, tutto tende a trasformarsi e ad assumere nel tempo uno "stato" diverso. Piaccia o no, anche il ciclo dell'esistenza umana è destinato ad esaurirsi nel tempo.



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