26 maggio 2014

TALVOLTA IL PRESENTE RENDE ANCORA PIU' INCERTO IL FUTURO.


La personalizzazione dei partititi politici italiani e la tendenza ad isolare le voci fuori dal coro, relegandole al ruolo di opposizione al pensiero dominante, interpretandole come intralcio e rifiutando il dialogo, limita di fatto il costrutto democratico ed equilibrato degli organismi politici rappresentativi.
La tendenza ad identificare un partito o movimento, con la figura dominante o con il suo fondatore, è conseguente a quella delle scissioni, spesso praticate da alcuni membri, rappresentativi di correnti politiche all'interno di un partito, che non riuscendo ad affermare le loro ragioni, molto spesso finiscono per fondare un nuovo partito.
I rimborsi elettorali hanno facilitato le scissioni, spesso finalizzate ad interesse economico più che all'affermazione di una diversa linea politica.
Tali fatti, sminuiscono il concetto stesso di democrazia, corrompendone le logiche a favore di interessi personali o di parte.
Il cambio di casacca di deputati, senatori, di chi si occupa di politica per mestiere e la polverizzazione dell'offerta politica, ha favorito il disorientamento dell'elettorato e la conseguente scarsa possibilità di affermazione di una maggioranza di governo. Il ricorso a leggi elettorali che creano maggioranze artificiose o costringono ad alleanze finalizzate a governare, nonostante la notevole diversità dei relativi programmi politici e la divergenza di opinioni, ha reso deboli tutti i governi di questi ultimi anni, la loro durata si è limitata a pochi mesi di vita e nessun governo è riuscito a concludere il mandato. Il compromesso si è sostituito alla volontà di perseguire un disegno politico ben definito e finalizzato al governo del paese. La necessità dei governi, di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini, appare secondaria alle logiche di potere perseguite dai gruppi di pressione attraverso la politica. La disaffezione dalla politica di molti giovani desta preoccupazione. E' in forte crescita la tendenza generalizzata a non partecipare al voto, segno evidente di errori della politica che sarà difficile correggere. La crisi mondiale dell'economia, i risvolti negativi della globalizzazione, la crisi dell'Euro e la crescente ed oggettiva mancanza di lavoro, unita alle troppe ingiustizie sociali, prefigurano un futuro incerto che lascia poche speranze all'ottimismo.

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