14 agosto 2013

- La Palazzina Cinese sorge a Palermo all'interno dell'immenso Parco della Favorita -


Il grande Parco della Favorita fu creato da Re Ferdinando IV di Borbone, accorpando numerosi appezzamenti di terreno di nobili e facoltosi palermitani. Si estende per qualche chilometro a ridosso di Monte Pellegrino, da Palermo fino alla vicina, incantevole spiaggia di Mondello, tanto amata e decantata da Goethe, drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e critico musicale tedesco, che a Palermo soggiornò per molto tempo.
Il Re amava passeggiare nel parco in compagnia della "favorita", appunto. Non era considerata la sua amante, anche se lo era di fatto e pure sposata, le Regine consentivano che i re avessero la "favorita", anche più d'una (bei tempi quelli, i Re se la spassavano ufficialmente alla luce del sole con le favorite, oggi se hai l'amante perdi la moglie e rischi di incappare nelle ire del cornuto).

La Palazzina Cinese è un piccolo scrigno di ambienti e di storia che non tutti i palermitani conoscono.
Oltre al Parco, fu l'ulteriore capriccio di Re Ferdinando, realizzata nel 1799 da Giuseppe Venanzio Marvuglia, era una delle tante dimore reali (altra è quella di Ficuzza, adiacente al "bosco della Ficuzza" sulla strada per Corleone, la Real Casina di Caccia fu costruita nel parco della Ficuzza, a partire dal 1799 per il re Ferdinando III di Sicilia, di recente è stata ben restaurata ed aperta ai visitatori, anche quella contiene tre vere chicche: un geniale, enorme ed antichissimo orologio meccanico, le stanze frigorifere perfettamente funzionanti anche d'estate ed i granai autoventilanti).
In origine aveva dimensione ben più modesta di quella attuale e venne realizzata completamente in legno, dopo l'incendio che la distrusse, venne ricostruita in muratura, ma il Re la volle su tre piani.
E' rimasta chiusa per molti anni, di recente è stata riaperta al pubblico ed in parte restaurata, l'ingresso è inspiegabilmente gratuito; pur se non mancano gli addetti, non tutte le "guide" sono ben preparate, qualcuno sta lì solo per lo stipendio, ma altri conquistano per competenza e passione che mettono nel loro lavoro.
Le pareti dei vari ambienti sono completamente affrescate con scene ispirate all'arte cinese, alcune stanze sono arredate con "pezzi" di pregio. I tetti delle stanze della regina sono in bassorilievo, con varie nicchie e sorretti da pilastrini. La stanza del Re, di fronte al letto, ha una piccola stanzetta-siparietto, dove si esibivano artisti per il suo piacere, una sorta di tv. dal vivo. 
Il salone della musica ha forma rettangolare, con le postazioni per i musicisti posizionate a mo' di anfiteatro, separate e dislocate sui due lati corti del salone, gli ascoltatori, al centro della stanza e paralleli alle postazioni dei musicisti, godevano la musica per biauralità diretta, una sorta di stereofonia naturale con gli strumenti fisicamente separati in loco. Non si esclude che sia stato il primo progetto antesignano della moderna stereofonia.
Il monta
vivande, mosso da carrucole, è contornato da cordicelle colorate, tirandone una il Re indicava la corrispondente pietanza desiderata. Pare sia stato il primo in Europa, quello della regina Maria Antonietta d'Austria, realizzato dopo, è stato visto e copiato da quello della palazzina cinese di Palermo.
La grande vasca da bagno circolare, all'interno di una grande stanza molto alta, è in marmo e, manco a dirlo, poteva ospitare più persone.
Apprezzabile l'adiacente museo Pitrè.
Una foto ritrae Giuseppe Pitrè seduto alla scrivania del suo studio, famoso scrittore, letterato ed antropologo, ispiratore di  Salvatore Salomone Marino, di Luigi Capuana e di Giovanni Verga.
Lo studio è stato completamente ricostruito con materiali e mobili originali.
Un locale separato è dedicato alla "Santuzza", protettrice di Palermo (per la cronaca, le ossa portate ogni anno in processione non sono umane ma di animale, presumibilmente pecora o cane, come ha decretato, parecchi anni orsono, un "consulto" di famosi medici), alle pareti foto dei vecchi "carri" del "festino di Santa Rosalia" (alcuni sono ritratti assieme ai loro progettisti, di solito 5 ingegneri palermitani, di altri più vecchi esistono solo i disegni); nei passati decenni, il "carro" veniva rifatto ex novo anno dopo anno, alcuni erano alti quanto un palazzo di 3 piani.
Le teche con i libroni del Senato palermitano dell'epoca e la stanza delle loro carrozze, sono situate, stranamente, nei locali della "Santuzza", mentre gli ex voto si trovano nel Museo Pitrè.
La cucina reale più quella per la servitù sono situate in una dependance della palazzina.
Il giardino che sorge alla spalle della palazzina è curatissimo ed è abbellito da numerose fontane tutte alimentate da acqua corrente.


Le foto sono state scattate il 13 Agosto 2013 con una macchina fotografica economica,
non rendono giustizia alla bellezza di luoghi ed ambienti.





























Delle belle immagini si trovano al seguente collegamento:
http://www.palermoweb.com/cittadelsole/monumenti/palazzina_cinese.htm

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