16 agosto 2013

- GLOBALIZZAZIONE - il perchè dell'antipatia ispirata da questo termine -

                                                                            
La parola "globalizzazione", di uso recente, è stata utilizzata dagli economisti per riferirsi prevalentemente agli aspetti economici delle relazioni fra popoli e grandi aziende. Il fenomeno invece va inquadrato anche nel contesto delle complesse interazioni su scala mondiale di natura culturale, scientifica, produttiva ed alimentare. Volendo definire più genericamente "globalizzazione" come: "diffusione a livello globale", va osservato che l'origine di tale fenomeno è stato, da sempre, parte integrante delle interazioni di popoli e razze. A partire dalla remota epoca del "baratto", negli ultimi millenni e fino ai giorni nostri, il trasferimento di conoscenze ed esperienze, l'adozione ed implementazione di metodologie ed invenzioni e scoperte di altri, ha rappresentato la strada maestra che ha condotto l'umanità verso l'attuale livello di sviluppo. Ciò, assieme alla diffusione dei trasporti e delle comunicazioni, ha prodotto un apparente rimpicciolimento del nostro pianeta, ponendolo sempre più alla portata di miliardi di soggetti.
D'altra parte, il fascino della "scoperta", ha portato Marco Polo in Cina, Cristoforo Colombo nelle Americhe, Robert Edwin Peary al Polo Nord e Neil Armstrong sulla Luna. Edgar Lilienfeld nel 1925 scoprì il primo transistor, mentre nel 1969 nacque Internet, considerato da molti il più grande "contenitore" di tutti i tempi.
Anche in ambito alimentare, il rimescolamento della dislocazione di piante e semi, ha portato in Europa la vite domestica, proveniente dalla Giordania, già nel 3000 avanti Cristo. Secondo attendibili fonti scritte sarebbero stati i portoghesi a introdurre in Europa gli agrumi dalla lontana Cina. L'olivo coltivato, da Israele e dalla Siria, si diffuse in Egitto tra il 3000 e il 1800 a. C.; dall'Egitto venne portato in Grecia, di qui nella Magna Grecia, cioè l'Italia, e quindi nelle altre zone del Mediterraneo centro-occidentale. La patata è originaria del Centro America, dove veniva coltivata presso le culture Mesoamericane e Andine. Fu introdotta in Europa dai Conquistadores dopo i viaggi di esplorazione e di conquista dei secoli XV - XVII.
I moderni metoidi di coltivazione, di conservazione ed il trasporto aero rapido, consento oggi di disporre, in ogni angolo del pianeta e per tutti i 365 giorni dell'anno, di quasi tutti i prodotti alimentari, freschi, surgelati o comunque conservati; analoga via seguono tutti i prodotti e sottoprodotti dell'industria, della tecnologia e per la produzione di energia.
Nonostante tutto ciò, l'egoismo umano impedisce, a gran parte della poplazione mondiale, di fruire dei benefici del progresso, riservandoli alle classi sociali più abbienti a scapito di quelle povere e più deboli.
La globalizzazione economica ha prodotto, di recente, la più grande crisi globale mai conosciuta. Per aver messo in contatto diretto, ed in competizione tra loro, assetti economici e modelli di lavoro assolutamente disomogenei, ha avuto lo stesso impatto di un reagente chimico, accelerando però processi sociali ed industriali digregativi e di delocalizzazione, in concomitanza alla diffusione globale di tipologie di investimento cervellotiche e truffaldine. 
La globalizzazione, nell'accezione attribuita a questo termine dagli economisti, rappresenta dunque l'altra faccia della medaglia del progresso, quella: "bad progress", la faccia antipatica, appunto.

 

14 agosto 2013

- La Palazzina Cinese sorge a Palermo all'interno dell'immenso Parco della Favorita -


Il grande Parco della Favorita fu creato da Re Ferdinando IV di Borbone, accorpando numerosi appezzamenti di terreno di nobili e facoltosi palermitani. Si estende per qualche chilometro a ridosso di Monte Pellegrino, da Palermo fino alla vicina, incantevole spiaggia di Mondello, tanto amata e decantata da Goethe, drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e critico musicale tedesco, che a Palermo soggiornò per molto tempo.
Il Re amava passeggiare nel parco in compagnia della "favorita", appunto. Non era considerata la sua amante, anche se lo era di fatto e pure sposata, le Regine consentivano che i re avessero la "favorita", anche più d'una (bei tempi quelli, i Re se la spassavano ufficialmente alla luce del sole con le favorite, oggi se hai l'amante perdi la moglie e rischi di incappare nelle ire del cornuto).

La Palazzina Cinese è un piccolo scrigno di ambienti e di storia che non tutti i palermitani conoscono.
Oltre al Parco, fu l'ulteriore capriccio di Re Ferdinando, realizzata nel 1799 da Giuseppe Venanzio Marvuglia, era una delle tante dimore reali (altra è quella di Ficuzza, adiacente al "bosco della Ficuzza" sulla strada per Corleone, la Real Casina di Caccia fu costruita nel parco della Ficuzza, a partire dal 1799 per il re Ferdinando III di Sicilia, di recente è stata ben restaurata ed aperta ai visitatori, anche quella contiene tre vere chicche: un geniale, enorme ed antichissimo orologio meccanico, le stanze frigorifere perfettamente funzionanti anche d'estate ed i granai autoventilanti).
In origine aveva dimensione ben più modesta di quella attuale e venne realizzata completamente in legno, dopo l'incendio che la distrusse, venne ricostruita in muratura, ma il Re la volle su tre piani.
E' rimasta chiusa per molti anni, di recente è stata riaperta al pubblico ed in parte restaurata, l'ingresso è inspiegabilmente gratuito; pur se non mancano gli addetti, non tutte le "guide" sono ben preparate, qualcuno sta lì solo per lo stipendio, ma altri conquistano per competenza e passione che mettono nel loro lavoro.
Le pareti dei vari ambienti sono completamente affrescate con scene ispirate all'arte cinese, alcune stanze sono arredate con "pezzi" di pregio. I tetti delle stanze della regina sono in bassorilievo, con varie nicchie e sorretti da pilastrini. La stanza del Re, di fronte al letto, ha una piccola stanzetta-siparietto, dove si esibivano artisti per il suo piacere, una sorta di tv. dal vivo. 
Il salone della musica ha forma rettangolare, con le postazioni per i musicisti posizionate a mo' di anfiteatro, separate e dislocate sui due lati corti del salone, gli ascoltatori, al centro della stanza e paralleli alle postazioni dei musicisti, godevano la musica per biauralità diretta, una sorta di stereofonia naturale con gli strumenti fisicamente separati in loco. Non si esclude che sia stato il primo progetto antesignano della moderna stereofonia.
Il monta
vivande, mosso da carrucole, è contornato da cordicelle colorate, tirandone una il Re indicava la corrispondente pietanza desiderata. Pare sia stato il primo in Europa, quello della regina Maria Antonietta d'Austria, realizzato dopo, è stato visto e copiato da quello della palazzina cinese di Palermo.
La grande vasca da bagno circolare, all'interno di una grande stanza molto alta, è in marmo e, manco a dirlo, poteva ospitare più persone.
Apprezzabile l'adiacente museo Pitrè.
Una foto ritrae Giuseppe Pitrè seduto alla scrivania del suo studio, famoso scrittore, letterato ed antropologo, ispiratore di  Salvatore Salomone Marino, di Luigi Capuana e di Giovanni Verga.
Lo studio è stato completamente ricostruito con materiali e mobili originali.
Un locale separato è dedicato alla "Santuzza", protettrice di Palermo (per la cronaca, le ossa portate ogni anno in processione non sono umane ma di animale, presumibilmente pecora o cane, come ha decretato, parecchi anni orsono, un "consulto" di famosi medici), alle pareti foto dei vecchi "carri" del "festino di Santa Rosalia" (alcuni sono ritratti assieme ai loro progettisti, di solito 5 ingegneri palermitani, di altri più vecchi esistono solo i disegni); nei passati decenni, il "carro" veniva rifatto ex novo anno dopo anno, alcuni erano alti quanto un palazzo di 3 piani.
Le teche con i libroni del Senato palermitano dell'epoca e la stanza delle loro carrozze, sono situate, stranamente, nei locali della "Santuzza", mentre gli ex voto si trovano nel Museo Pitrè.
La cucina reale più quella per la servitù sono situate in una dependance della palazzina.
Il giardino che sorge alla spalle della palazzina è curatissimo ed è abbellito da numerose fontane tutte alimentate da acqua corrente.


Le foto sono state scattate il 13 Agosto 2013 con una macchina fotografica economica,
non rendono giustizia alla bellezza di luoghi ed ambienti.





























Delle belle immagini si trovano al seguente collegamento:
http://www.palermoweb.com/cittadelsole/monumenti/palazzina_cinese.htm

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