4 luglio 2012

LA POLITICA OGGI E': GOVERNARE DEBITI SINGOLI E COLLETTIVI A SPESE DEI PIU' DEBOLI.


La politica, secondo una antica definizione scolastica, deriva dal greco "polis" (città): fare politica significa governare le società. Oggi è di moda la definizione: "arte della politica"; se associamo il termine "arte" a "politica", non potendolo intendere come forma di espressione estetica bensì come "specializzazione", si accetta implicitamente che quanti fanno politica esercitano di fatto un mestiere; sono i famosi "mestieranti della politica", se glielo dici si offendono pure. Non bisogna scandalizzarsi se alcuni la esercitano per tutta la vita come mestiere; intendiamoci, non è scandaloso esercitare un mestiere, lo sarebbe se avendo imparato un qualunque mestiere "allo stato dell'arte", dopo lo cambiassimo. Ma siamo poi sicuri che i "mestieranti" stiano esercitando la politica "allo stato dell'arte"? pare di no, infatti la politica che attualmente osserviamo è scandalosa; lo scandalo non risiede tanto nel fatto che i governanti non mantengono le promesse fatte, non si può essere eletti senza promettere, magari fumo; il problema è che i politici sono ricchi (o sono diventati come minimo benestanti) non faranno mai nulla che possa nuocere a se stessi, nella realtà stanno quasi tutti dalla parte del capitale, cioè dalla loro parte.


Politici, giornalisti ed opinionosti, si riempiono la bocca col termine "democrazia", ma quale democrazia? ai giorni nostri non ci sarebbe alcuna differenza pratica se un governo, eletto democraticamente oppure nell'esercizio del potere preso con la forza (dittatura) promulgasse leggi finalizzate a fare l'interesse di pochi, di una minoranza. Per quale motivo una identica legge imposta da un regime o approvata da un governo democratico dovrebbe essere nel primo caso esecrabile e nel secondo accettabile? sono riusciti a rendere confuso ed evanescente il confine (prima molto netto) tra cose molto diverse tra loro come democrazia e dittatura; dobbiamo riconoscere che molti politici andrebbero annoverati tra i grandi geni dell'umanità: sono proprio loro i geni del nuovo malessere sociale!

Il sistema economico mondiale è basato sul capitale, quindi sul credito e conseguentemente sul debito. L'intero sistema per riuscire a restare in piedi non può far altro che garantire se stesso perpetuando sia il debito del singolo che quello della collettività; lo fà attraverso la Banca Centrale Europea ed il Fondo Monetario Internazionale (istituti non democratici perche nessuno li ha eletti), questi impongono leggi ad hoc, sia ai governi nazionali che agli organismi sovrannazionali, ovviamente a scapito della maggioranza, ovvero dei lavoratori. Non gli riesce affatto difficile abbindolare interi popoli col pretesto del debito pubblico e dell'esoso costo del lavoro, in gran parte il popolo è disinformato, crede a tutto. Ovviamente i media non si azzardano ad informare la gente che il Giappone ha un debito pubblico di molto superiore a quello greco o italiano, eppure il Giappone non è in bancarotta; non dicono che in Germania il costo del lavoro è il più alto d'Europa, eppure la Germania esporta eccome. Il continuo martellemento quotidiano dei mezzi di informazione sul debito pubblico ha fatto dimenticare che esso con la crisi "non ci azzecca nulla" la crisi mondiale è nata negli Stati Uniti e per altro motivo.

Tanti illuminati opinionisti, economisti, politici, giornalisti e filosofi dell'ultima ora predicono che "l'attuale sistema" non reggerà, in realtà il "sistema" è già decotto; essi sono miopi, non riescono a vedere oltre il loro naso e sproloquiano di leggi sul lavoro, di tassazione del capitale, di coalizioni, di programmi credibili, di destra, di sinistra, non riescono a riconoscere la tragedia dell'umanità che sta percorrendo irreversibilmente la parte discendente della parabola della crescita e del benessere. Il lavoro è costantemente in decrescita, la non occupazione aumenta sempre più; discutono dell'oggi e non ci dicono cosa mangeranno i nostri nipoti e come riusciranno a vivere.

Il "sistema" si definisce democratico ma è fondato sulla diseguaglianza, sulla prevaricazione, sull'ingiustizia sociale e sul razzismo; è ferocemente e fatalmente pernicioso per coloro che hanno meno e per i poveri , esso tende ad escluderli anzi ad annientarli.

La battaglia per il primato tra capitale e lavoro è ormai conclusa, l'esito era scontato; la prevalenza di uno sull'altro, indipendentemente da chi, avrebbe portato comunque al disastro, perchè? perchè la condizione di esistenza dell'universo è basata sull'equilibrio, così anche quella delle cose umane. Riguardo questa affermazione (cioè dell'equilibrio dei sistemi applicato alle crisi dell'umanità) esiste almeno una prova, infatti quando il lavoro ed il capitale andavano a braccetto, come nel dopo guerra, l'occidente ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti, da una parte forti investimenti di capitali (sia pubblici che privati)dall'altra altrettanto forti organizzazioni dei lavoratori e leggi di tutela del lavoro; si era infatti creata una magnifica condizione di equilibrio tra lavoro e capitale. Negli anni successivi, quelli più recenti, la finanza creativa (creatività pazzoide di derivazione USA) ha deliberatamente ingigantito la condizione del "debito" (pubblico e privato) per consentire al capitale di lucrare di più, fino a generare una crisi globale mai vista prima.

In conclusione: questa crisi chi la paga? pagano sempre gli ultimi e coloro che hanno meno: meno istruzione e cultura, meno intelligenza, meno informazione, meno scaltrezza; sono i famosissimi "poveri di spirito" cioè quelli che, beati loro, "erediteranno il regno dei cieli" e poco importa se qui moriranno di fame.

Mentre scrivo sto ascoltando le ultime notizie del telegiornale sulla spending review oggi approvata da un ramo del nostro Parlamento e mi chiedo cosa ci sia di diverso tra questo Governo che ha tolto 200 milioni all'università per destinarli alla scuola privata ed il precedente; mi torna alla memoria il detto che ancora oggi circola a Kefalonia: "Italian, Grek una faccia una razza" e penso: "Governo Berlusconi, Governo Monti due facce una razza".



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