19 gennaio 2012

TASSE - RITENUTA ALLA FONTE PER TUTTI.

Si potrebbe tassare tutti alla fonte e non soltanto alcune categorie come dipendenti e pensionati?
Si potrebbe evitare tanta, ma veramente tanta evasione?
La risposta a queste due domande è: praticamente si se solo si volesse farlo.
Faccio qualche esempio:
Le prescrizioni dei medici privati, sia di farmaci che di analisi cliniche, per essere valide devono accompagnarsi alla copia della ricevuta dell'onorario pagato.
Qualunque progetto stilato da ingegneri o geometri, per poter essere accettato da enti pubblici deve accludere copia fattura o ricevuta fiscale dell'onorario pagato. Lo stesso principio sarebbe da applicare ad avvocati, notai etc.

Sappiamo bene che i proprietari degli appartamenti dati in affitto evadono le tasse ed è pretestuoso indicare che circa l'80% degli italiani ha casa di proprietà, in realtà questo tipo di evasione è molto diffuso nelle città sedi di università, dove i numerosissimi studenti non residenti pagano a caro prezzo un posto letto in appartamento condiviso con colleghi di studio, tutto in nero.
I predetti generi di spesa, devono potersi in qualche misura detrarre dalle tasse; come si fà per i farmaci, con l'omologo principio della franchigia, magari applicata in misura variabile in funzione della fascia di reddito.
L'idraulico, il dentista, l'impresa di ristrutturazioni etc. offrono un prezzo molto più basso se senza fattura; il soggetto che riceve la prestazione dovrebbe poter beneficiare di una detrazione sul suo reddito pari all'importo della tassa evasa, se in nero, dal prestaore d'opera; chi paga non avrebbe quindi alcun interesse a prestarsi al giochetto del "senza fattura paghi meno". Il risultato sarebbe la emersione del sommerso ed una veritiera determinazione del fatturato dei soggetti fino ad oggi evasori. Pur considerando l'enorme mole di detrazioni conseguenti, il fisco avrebbe comunque un gettito ben superiore al totale di tali detrazioni.
Altre misure possibili per il contrasto all'evasione:
Qualunque materiale (legno, alluminio etc.) forniti a soggetti con partita iva, ovvero artigiani, aziende etc. (ma anche le forniture di articoli destinati alla vendita come scarpe, abbigliamento ed altro), andrebbero tassati a monte non a valle, certamente non come si fa adesso mediante ricevute e scontrini fiscali, questo per evitare che queste ultime vengano omesse. Ma come si fa a tassare un bene se non si conosce il ricavo, ovvero costo più guadagno? basterebbe stabilire il "ricarico minimo garantito", al di sotto del quale c'è il fallimento; in più, l'ISTAT potrebbe monitorare tali ricarichi come media nazionale, oppure regionale, per ri-adeguare annualmente tali "ricarichi minimi garantiti".
Qualcuno chiederà: e le giacenze? ovvero i materiali non ancora utilizzati o gli articoli non ancora venduti? la risposta risiede nella seguente semplice domanda: forse i fornai vengono in qualche modo "agevolati" per il pane che rimane invenduto? se sbagliano, peggio per loro; non sarebbe affatto corretto dover contribuire noi alla loro eventuale perdita.
Il "ricarico minimo garantito" è sicuramente una tassazione molto più "mirata" rispetto a quella applicata con i  fallimentari "studi di settore".
E' ora di finirla con agevolazioni a corporazioni, associazioni, ordini e categorie varie, non è più tempo per continuare a farlo.
Dopo aver "cancellato" tutti i contratti di lavoro non a tempo indeterminato, per incrementare assunzioni e nuovi posti di lavoro, si potrebbe detassare il datore di lavoro, per ogni nuovo assunto, di una cifra più bassa di quella delle detrazioni esposte nella busta paga del nuovo assunto ed il fisco ci guadagnerebbe; tale detassazione potrebbe essere inferiore alle ritenute esposte nella busta del dipendente nel caso si trattasse di una donna, o pari ad esse per i giovani alla prima occupazione. A questo provvedimento dovrebbero poter accedere i datori di lavoro che non abbiano licenziato dipendenti da almeno un anno e che non abbiano usufruito della cassa integrazione; aziende fino a 5 dipendenti con contratto esclusivamente a tempo indeterminato, possono assumerne uno nuovo ogni 2; da 5 a 20 dipendenti un nuovo assunto ogni 5; per quelle da 20 a 100 uno ogni 10; da 100 in su uno ogni 20; in tal modo si aiuterebbero le piccole imprese a crescere e si creerebbero molti posti di lavoro.

In verità non esiste alcun giustificato motivo, men che meno di equità, per non tassare alla fonte i soliti noti mentre si continua a consentire l'evasione delle tasse ai soliti ignoti.
Altro metodo semplicissimo per accertare "quanto possiede chi", è quello di "caricare" accanto a ciascun codice fiscale, nei computer dell'Agenzia Delle Entrate, gli acquisti di un certo tipo o valore che vengono effettuati da chiunque (con obbligo tassativo ed immediato per il venditore di comunicare telematicamente l'acquisto corredato dai dati dell'acquirente, all'ente statale preposto, pena la decadenza della licenza di esercizio in aggiunta a multe salate). Tale comunicazione dovrebbe contenere il codice fiscale dell'acquirente, il bene acquistato e l'importo pagato. Sarebbe un bel problema per il signor x riuscire a giustificare l'acquisto del grosso fuoristrada o della barca di 15 metri a fronte della sua denuncia del reddito di  15 o 20.000 Euro l'anno.
Non occorre" incrociare" alcun dato: su ogni codice fiscale (della preposta Agenzia Statale) deve comparire l'importo del reddito denunciato da quel soggetto, assieme agli acquisti di un certo valore prestabilito o di un certo tipo, anche per i codici fiscali dei minori, dei ciechi etc. insomma per tutti.
Tutto ciò non sarebbe difficile da realizzare ma la verità e che NON LO SI VUOLE FARE !
Non sarebbe "Stato di polizia" (come gli evasori amano indicare) quello stato che applica tali norme, ma possiamo ben definire "Stato di evasori" quello italiano che non intende prendere provvedimenti seri e definitivi per aggredire e stroncare l'evasione.
Su tutto ciò grava la famosa spada di Damocle, ovvero il rischio reale che: i soliti noti, tartassati oltre misura, potrebbero passare da azioni di protesta ad imprevedibili forme di rivolta.


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