24 dicembre 2009

Un pò di luce sull’ "energia oscura"

Quella del Big Bang è la migliore teoria accreditata presso il mondo scientifico, sulla nascita dell’universo. Un evento inspiegabile, simile ad una immane esplosione che, in infinitesime frazioni di secondo, ha dato origine allo spazio-tempo, poi all’energia ed infine alla materia. Quest’ultima, ha formato stelle e galassie che si allontanano dal punto di origine muovendosi nello spazio che, essendo vuoto, non pone alcun ostacolo al loro moto. L’unico ostacolo è rappresentato dal volume della materia di cui sono costituite, esso infatti genera la gravità, proprietà che ha la materia di deformare lo spazio-tempo.
Nel 1687 Isaac Newton enunciò la “legge di gravitazione universale”, secondo la quale due corpi nello spazio si attraggono con una forza che è direttamente proporzionale al prodotto delle masse ed inversamente al quadrato della loro distanza.
Albert Einstein, nel 1916, enunciò la sua teoria fisica della “relatività generale” secondo la quale la forza di gravità non è un'interazione a distanza fra due masse, ma la proprietà della materia, di deformare le linee di spazio-tempo, dovuta ad una deformazione geometrica dello spazio-tempo circostante. Anche se la teoria di Einstein permette calcoli con un minore margine di errore, la “legge di Newton” ne spiega l’azione e consente la sua misurazione, quale che siano le origini o gli effetti prodotti dalla forza di gravità.
La forza di gravità, quindi, rallenta il moto di espansione della materia nell’universo.
Ma una decina di anni fa i cosmologi scoprirono qualcosa di completamente inatteso. L’espansione dell’universo, infatti, non sta rallentando bensì accelerando. Come se un’energia sconosciuta, denominata “energia oscura” in mancanza di un termine migliore, agisse contro la gravità. La dimostrazione di ciò? Galassie molto remote, quasi ai confini dell’universo osservabile, si allontanano da noi a velocità superiori, rispetto a quelle previste.
Per non sconfessare la legge di gravità, compreso formule e verifiche già eseguite; ancor prima di formulare nuove teorie, dovremmo pensare che tale inaspettata accelerazione delle galassie remote sia dovuta, ancora una volta, alla gravità, ma non generata nel nostro universo. Poiché non è possibile immaginare nel nostro universo l'origine di una attrazione gravitazionale spaventosamente grande , non resta che ipotizzarne uno esterno la cui enorme massa genera interazione gravitazionale con le galassie remote del nostro stesso universo. Nessuna considerazione logica e nessuna legge fisica conosciuta, ci impedisce di immaginare che il Big Bang non sia stato un evento unico, che ha generato l’universo al quale apparteniamo, bensì evento che può presentarsi tante volte da dare senso compiuto al termine" infinito", con buona pace dei sostenitori degli universi paralleli e del multiverso.



5 dicembre 2009

MODELLO UNIVERSALE ED ANALOGIE.

Tutto ciò che appartiene all'universo, ad esclusione di gas e polveri cosmiche, è di forma pressochè sferica ed è soggetto alle ineludibili leggi universali che ne caratterizzano l'esistenza, come le leggi fisiche di trasformazione, di cambio di stato tra materia ed energia, di accrescimento o decremento della massa, di moto e di interazione con le forze che determinano l'equilibrio dei sistemi.
La reale possibilità di manipolazione, realizzata dall'uomo con impiego di tecnologia e conoscenza di alcune tra queste leggi, è condizionata dalla gigantesca sproporzione tra la dimensione fisica dell'universo e quella umana, questo motivo ne limita l'ambito dimensionale alle forze elettrodeboli e, al di fuori di queste, all'osservazione ed alla proposizione di ipotesi.
Nella recente osservazione del cosmo, mediante sofisticate apparecchiature in orbita, una è il telescopio spaziale Ubble, gli astronomi hanno scoperto buchi neri al centro di alcune galassie, compresa la nostra Via Lattea.
L'esistenza dei buchi neri è una teoria accreditata, ma non verificata, della Meccanica Quantistica, su quest'ultima è basata la tecnologia che fa funzionare il laser, il microscopio elettronico e la risonanza magnetica nucleare. Il buco nero sarebbe l'esito ultimo del collasso gravitazionale di alcune stelle molto vecchie ed in fase conclusiva del loro ciclo di esistenza, un corpo celeste estremamente denso con una forza gravitazionale talmente elevata da non consentire a nulla di uscire dalla sua superficie, neppure alla luce. Tale enorme forza del campo gravitazionale coinvolge una immensa area di spazio attorno alla singolarità, il limite di tale area, più esattamente da dove la luce ridiventa visibile, è detto orizzonte degli eventi.
La concentrazione della massa, nella tipologia di stelle collassate alla quale appartengono i buchi neri, porta a valutare il peso di una cucchiaiata della loro materia in un miliardo di tonnellate. Come ciò sia possibile si intuisce facilmente osservando struttura fisica e dinamica sia del modello planetario che di quello atomico, entrambe dislocati in spazi enormi rispetto alle masse dei singoli componeti il sistema, un corpo centrale ed altri periferici ruotano sui loro assi e generano forza centrifuga che controbilancia la reciproca attrazione gravitazionale (così viene indicata la perturbazione generata da oggetti presenti nello spazio, è proporzionale alle masse e inversamente al quadrato della loro distanza). Riducendo gli spazi che li separano ma aumentando la rotazione dei corpi, per mantenere il sistema in equilibrio, consegue che la massa del sistema si "concentri", ovvero presenti identiche masse ma posizionate in spazi minori.
Nel processo di collasso delle stelle e conseguente trasformazione di alcune in buco nero, la enorme forza gravitazionale incurva moltissimo lo spazio-tempo e, per stelle di grande massa, tale incurvatura tende all'infinito. Cosa realmente avvenga in tali condizioni estreme non è dato sapere, ma sono state avanzare ipotesi di salti dimensionali o accesso ad universi paralleli. Prima però di spingere tanto avanti le ipotesi, sarebbe logico far rientrare tutte le trasformazioni dell'universo conosciuto, al suo interno, non altro che per coerenza con le più accreditate teorie del mondo scientifico.
In un sistema in equilibrio, o perchè esista nella forma osservata, materia ed energia devono equivalersi. I calcoli matematici degli scienziati dimostrano che, rispetto alla quantità di energia presente nell'universo sotto varie forme, manca la materia equivalente.
I buchi neri potrebbero appunto spiegare il luogo di occultamento di tanta massa mancante.
Tutta la materia concentrata nei buchi neri non dovrà trasformarsi in energia, potrà soltanto permanere nel suo stato per non alterare l’equilibrio del sistema. Questo tipo di ragionamento, a fil di logica, giustificherebbe la recente teoria Bekenstein-Hawking di evaporazione dei buchi neri per effetto quantistico, essi potrebbero quindi alimentare la formazione di atomi e polveri sparsi per il cosmo, da cui originano altri sistemi stellari e corpi celesti, in tal modo sarebbe finalmente verificata la condizione di equilibrio del sistema e spiegato il mistero della massa mancante.
Per quanto ci è dato sapere, è tutt’ora pienamente valido il concetto di Anassagora del V sec. A.C., riformulato da Lavoisier nel 1789, "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".
L'esistenza dell'universo è determinata, nello spazio-tempo, dall'equilibrio del modello dinamico, realizzato attraverso la continua trasformazione di materia ed energia ed interazione con le diverse forze da essi generate.
L'universo è del tutto indipendente da noi e denota il suo carattere di oggetto assoluto, l'uomo è parte dell'universo ed è soggetto alle stesse leggi di natura del modello universale, l'unico conosciuto.
Lo spazio-tempo non è argomento disambiguo, quindi è difficilissimo formulare teorie sulla sua origine, è ancor meno immaginabile che a generalo sia la materia-energia, perché in tal caso dovremmo teorizzare sull’origine di quest’ultima.
Il genere umano non ha mai pensato di accettare i suoi limiti, quindi la ricerca della verità continuerà, la teoria scientifica verificata nel concreto sarà l’unica verità riconoscibile come tale.

2 dicembre 2009

ASPETTANDO CHE CAMBI.

Le strutture materiali realizzate dall’uomo sono condizionate da precise leggi della fisica che impongono un limite alle loro dimensioni, pena il crollo sotto il loro stesso peso, ma altre leggi naturali ne limitano di molto la longevità, data l’incapacità della materia di resistere all’insulto del tempo. Parimenti le strutture sociali organizzative dei popoli, siano esse dittature, monarchie o democrazie, sembrano soggiacere a leggi analoghe che ne limitano l'estensione, diversamente rischiano di sfasciarsi per impraticabilità dell’esercizio del controllo centralizzato; risulta limitato anche il mantenimento ad oltranza del potere, per inadeguatezza dei modelli di governo ad evolvere per adattarsi alle trasformazioni sociali. Altre strutture verticistiche come quelle aziendali, che consentono praticamente a chiunque lo meriti di effettuarne la scalata, comportano rischi di scivolamento, dal vertice fino al gradino più basso, per sopravvenuta incapacità a mantenere la posizione conquistata. Tutto evolve e si trasforma e nulla è immutabile o capace di resistere al tempo.
Persino la democrazia dell’alternanza, in un sistema politico bipolare come quello italiano, rischia di provocare il tracollo dello Stato a causa della mediocrità della classe politica che forma i governi, incapace di rinnovarsi e di formare statisti migliori. Questa è esattamente la condizione di oggi dell’Italia, con l’aggravante dell’immobilismo, dovuto al timore di promulgare leggi utili ma impopolari che farebbero perdere consenso ai governanti di turno, va anche aggiunta la diffusa tendenza ad anteporre gli interessi personali a quelli della collettività. Alla disarticolazione dei soggetti politici si aggiunge l’egoismo dilagante dei singoli appartenenti alla classe di comando, non solo finalizzato a ruberie o ad approvare leggi a beneficio di pochi o leggi ad personam, ma sempre più spesso commisto alle mafie; questo mina la fiducia del cittadino nelle istituzioni, con conseguente disaffezione dalla politica stessa. Non si vedono vie d’uscita, a meno di non imitare i francesi del 1789, ma un popolo che vive nel benessere a tutto pensa tranne alla rivoluzione, di sicuro non quello italiano, tra le altre cose soffocato dal debito pubblico tra i maggiori al mondo.

1 dicembre 2009

… SARA’ LA PIU’ GRANDE AL MONDO TRA LE IMPRESE ?

In Afganistan i proventi della produzione di droga hanno controbilanciato e vanificato gli interventi militari delle due maggiori potenze mondiali URSS ed USA.
Lo “scudo fiscale”, che spigano sia giustificato dall’emergenza, servirà a ripulire e far rientrare in Italia i capitali delle mafie in assoluto anonimato, mentre quelli dei capitalisti nazionali continueranno a rimanere “al sicuro” dove sono.
Il resto del mondo non è messo meglio.
Alcuni catastrofisti paventano il generale rafforzamento delle mafie e del malaffare, in commistione coi colletti bianchi di politica ed imprenditoria di tanti paesi, ed il suo possibile dilagare all’interno dell’economia e della politica mondiale.
Gli ottimisti, come per il clima e l’inquinamento e come al solito, dicono che sono esagerazioni.
Altri sostengono che tale processo degenerativo sia già in atto, anzi lo indicano come una epidemia dilagante.
I popoli, come sempre, sono sprovvisti di qualunque strumento di diagnosi oggettiva.
Le minoranze più colte ed avvedute, anche esse divise tra sostenitori e detrattori del citato rischio, non hanno alcun potere decisionale e neppure la capacità o i mezzi per farsi ascoltare dai più.
Morale della favola: le cose vanno avanti per inerzia e senza alcun controllo.
Ma siamo o no il miglior animale di questo pianeta? è vero o no che siamo intelligenti e capaci? quindi perché dovremmo preoccuparci e di cosa? abbiate fede!


Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima. (Einstein).

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