26 novembre 2009

L’UOMO E’ UN ESSERE SUPERIORE, MA A CHI?

La fede è un dono, credere in Dio significa dare un possibile senso alla vita, mentre la procreazione, da sola, non basta a giustificarla.

Nascere non è una scelta, vivere o morire lo è.

La mancanza di alternativa, da un lato costringe l'uomo ad accettare la morte e dall'altro a non comprendere le modalità di sofferenza e tragicità che, in taluni eventi, spesso sfiorano la barbarie. Alla casualità dell’evento morte, si contrappone la negazione che essa possa essere dovuta ad una scelta terza, un progetto superiore o una finalità non comprensibile. Al contrario, scegliere di non vivere e quindi di morire, è perfettamente comprensibile perché implica un atto concreto, volontario e non casuale. Scegliere di morire ed aspettare che avvenga per caso, contrasterebbe apertamente con la definizione di “scelta”, quindi escluderebbe la casualità. Non riuscire ad associare alcuna giustificazione logica al modo di morire, tranne la casualità, trascende la comprensione umana e spaventa più della stessa morte.

In sintesi: si riesce ad accettare la morte ma non il modo in cui essa avviene, perché esso non lascia intravedere alcuna giustificazione logica e, in definitiva, ogni riflessione su questo tema conduce inevitabilmente alla negazione dell’esistenza di Dio.

Che significato ha nascere, vivere, morire, quindi esistere? per rispondere a questa domanda occorre fare un passo indietro e scoprire il significato dell’esistenza dei microbi, dell’erba, delle rocce o dei dinosauri; la risposta è: siamo sicuri che tutto ciò debba necessariamente avere un significato che ne giustifichi l’esistenza? se non bastasse sapere che la loro funzione è di assolvere al funzionamento del “sistema”, sarebbe giustificato porsi domande che attengono alla “creazione”, ovvero ad un termine di pura fantasia?

Penso che l’uomo sia meno grande di quanto creda, per capirlo basta osservare le formiche che nulla sanno dello spazio e degli astri distanti milioni di anni luce dalla Terra; il fatto che le formiche non siano fornite di intelligenza mentre l’uomo, grazie ad essa, è in grado di porsi certe domande, sicuramente non rappresenta l’elemento significativo finalizzato a capire “tutto”.

Porsi domande è lecito, pretendere di avere risposte giuste ad ogni domanda potrebbe essere definito: stupido, ma indiscutibilmente umano.


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