16 agosto 2009

L'UMANITA' CANTA VITTORIA

Nella storia umana i primi ominidi risalgono a più di un milione di anni, la preistoria viene datata tra 20 e 10 mila anni, mentre le prime civiltà risalgono a poco più di 5000 anni.
Nella parte finale del xx° secolo d.C., al crescere della qualità della vita, per migliorata alimentazione confort abitativo igiene comunicazione e cure mediche, è corrisposto l’esponenziale incremento di scibile e sviluppo tecnologico senza precedenti. Ai giorni nostri, questi progressi dell’umanità, vengono percepiti come se fossero contrapposti alla barbarie.
Si osservar che, al pari della tendenza della storia ad esaltare il valore della guerra, invece dei morti, si continuano a commemorare vittorie e liberazioni dedicando feste nazionali.
Un po’ di memoria della storia recente: sterminio nazista degli ebrei (dal 1938) 5.9 milioni di morti, Rom e Sinti da 500.000 ad 1.5000.000, Srebrenica (1995) quasi 10.000 morti, genocidio assiro (1914 1920) 275.000 morti, genocidio greco (1908 1923) tra 1.5 e 2,0 milioni di morti, Ucraina carestia pianificata (1933) 7.000.000 di morti, Cambogia (1979-1997) da 800.000 a 3.300.000 morti, Armenia primo eccidio 1890 secondo eccidio nel 1909 per un totale di1.200.000 morti.
Nonostante le date dei fatti citati siano successive al 1900, gli stermini ed i genocidi continuano oggi con regolarità: Sudan Darfur da 40.000 a 450.000 morti, Ruanda da 80.000 ad 1.071.000, Uganda 300.000, guerra Abkhazo-Georgiana da 10.000 a 30.000, guerra civile Sri Lanka 72.000 morti.
Da Wikipedia: Secondo stime della FAO del 2003 [1], più di 25.000 persone muoiono di fame ogni giorno, mentre tra il 2001 e il 2003 più di 800 milioni di persone soffrivano di denutrizione cronica [2][1]. In media muore di fame un bambino ogni cinque secondi.
Alla luce dei fatti, il progresso tecnico, scientifico, sociale ed economico, non ha alcun collegamento con la barbarie umana, rimasta quella di sempre.
Ogni commemorazione storica che faccia riferimento ad una guerra, finisce per eseltare qualche falso valore legato ad essa.
La guerra è barbarie, non può esprimere alcun valore di civiltà, neppure finalizzato alla democrazia.
L'umanità canta vittoria definendosi civile, ma l'unica a vincere è l'ipocrisia umana.

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