12 maggio 2008

IL SENSO DELLA VITA

- filosofeggiando -


Il "nichilismo" dei nostri giorni afferma l’accettazione da parte dell’uomo della propria condizione e l’inutilità delle speranze che sono fuori dalla sua portata. L'uomo ha dovuto illudersi per dare un senso all'esistenza, in quanto ha avuto paura della verità, non essendo stato capace di accettare l'idea che "la vita non ha alcun senso". Se il mondo avesse un senso e se fosse costruito secondo criteri di razionalità, di giustizia e di bellezza, l'uomo non avrebbe bisogno di auto-illudersi per sopravvivere, costruendo metafisiche, religioni, morali.
Secondo Hegel , invece, la razionalità non è pura astrazione, è presente nel mondo come insieme delle leggi che lo regolano (infatti il mondo non è una realtà caotica, un susseguirsi disordinato di eventi, bensì è dominato da un'ordine razionale). La realtà ha una sua struttura razionale ("inconsapevole o alienata" nella Natura e "consapevole" nell'uomo). Se un'azione avviene, ci dev'essere un'altra azione che l'ha causata.
Questi due assunti hanno motivazioni contrapposte, coerente il primo se fatto derivare dalla incapacità di accettare il concetto di morte (morte= negazione di vita quindi dell'essere) che si spinge fino a negare un senso alla vita. Non lo è meno quello di Hegel che col principio di causa-effetto opta per una dialettica a sintesi finale chiusa, cioè per una dialettica che ha un ben preciso punto di arrivo (lo Spirito Assoluto). Pertanto, solo la sintesi finale è propriamente il Vero. La Verità definitiva si comprende solo alla fine del processo dialettico, quando ne abbiamo percorso tutte le articolazioni.
Hegel tratta soltanto uno dei corni del problema, l'effetto, ma il non soffermarsi sufficientemente sulla causa finisce per valorizzare il pensiero di Hume :"ciò che generalmente si reputa fondato perché razionale, è frutto invece di un istinto di abitudine che non ha alcun legame con la realtà".
Tutti sappiamo che la vita dell'uomo è a termine sia che abbia un senso o no, questa tautologia risponde alla legge universale della "trasformazione" (Omnia mutantur, nihil interit) alla quale l'esistenza umana non può sottrarsi. Per scoprire il senso della vita, che è parte dell'universo in continua trasformazione quindi parte di uno, occorre saper decifrare l'intero. Può una formica capire le stelle che neppure vede? però può provarci, c'è chi sostiene che già questo è meraviglioso.

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Commenti:
necessita di verificare:)
 
La ringrazio per Blog intiresny
 
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