12 aprile 2008

TEMA ATTUALE DA UN VECCHIO ARTICOLO

mafie, figlie del degrado sociale





Ho letto sul giornale "La Repubblica" di giovedì 25 ottobre 2007, l'articolo di Attilio Bolzoni e Giuseppe D'avanzo "I magistrati cannibali di Palermo", è una attenta disamina delle immancabili lotte interne alla Procura di Palermo. L'articolo si limita a rilevare e commentare il fenomeno ma sorvola sulle cause che lo hanno determinato. E' noto che in ogni grande Procura la maggioranza, ma non la totalità, dei Sostituti Procuratori adotta nelle indagini il "modus operandi" in sintonia con la "linea dell'ufficio". Il periodico avvicendamento al vertice delle procure, cambia tale "linea" e determina un "affioramento" dei procuratori del gruppo di minoranza che spesso si occupa di indagini che ne intersecano altre di altre Procure e che con esse sono in rotta di collisione. La diversa "linea" impressa dal nuovo Procuratore, non sempre è in sintonia con la precedente, da qui gli attriti interni tra i due gruppi di procuratori ed esterni tra procure diverse. Un esempio lampante di quanto realmente oggi accade lo troviamo nella Procura di Palermo, nei due procedimenti paralleli a carico del Governatore della Regione Sicilia Totò Cuffaro, promossi da due diverse procure, con due diversi capi di imputazione ma con le stesse fonti di prova. Il problema è spinoso e di difficile soluzione poichè le nomine dei procuratori seguono l'orientamento politico dei governi nazionali e non soltanto la teoria dell'avvicendamento, ritenuta necessaria per scongiurare il pericolo di eccessiva continuità nell'incarico con rischio di incrostazioni e sedimentazioni.
Nello stesso articolo si legge che Caselli ricorda spesso i risultati ottenuti dal 1993 al 1999: 650 ergastoli, 8826 persone indagate per mafia, 3238 rinviate a giudizio, beni per diecimila miliardi di lire sequestrati ai mafiosi.
Tutti sanno che questi numeri non rappresentano il fenomeno mafia nella sua interezza. Tutti hanno saputo dai media che i vecchi capi oggi in galera, sono stati sostituiti da Matteo Messina Denaro e Salvatore Lo Piccolo. Tutti sanno che il pizzo continua, anzi in questi ultimi anni è comparso un nuovo fenomeno che ha costretto i Palermitani a pagarlo in massa ai parcheggiatori abusivi, sparsi a centinaia nella città, e gestiti dalla mafia. I serbatoi ai quali le organizzazioni mafiose attingono, sono quelli prodotti dai mali sociali di sempre : l'indigenza, l'ignoranza e l'emarginazione dovuti agli squilibri naturali e politici. Occorrerebbe ristabilire gli equilibri ridisegnando, per mezzo di un progetto di riassetto sociale di lungo respiro, una società equilibrata e più uniforme, insegnando ai giovani che la felicità non risiede nella ricchezza e nel potere, ma nell'apprezzamento di ciò che già si possiede, posto che ognuno abbia il giusto necessario della media nazionale.
La soluzione al problema sociale risiede nel saper favorire che ciascuno abbia una vita dignitosa. La lotta alla corruzione, all'evasione ed alle mafie viene indicata dalla politica come esigenza sociale, ma è già divenuta emergenza e motivo di pressante richiesta di giustizia da parte dei cittadini onesti.
Questa società si confonde nel capire l'origine di fenomeni come mafie e corruzione e quindi preferisce curare i sintomi della malattia anzichè vaccinarsi. Non è con gli arresti che si cambia il tessuto sociale degenerato nei valori morali, da cui derivano mafie e corruzione.
Avendo vinto una infezione con l'antibiotico, nessun medico commetterà mai l'errore di credere che siano sparite le infezioni, la politica invece preferisce dare grande risalto ai singoli risultati ottenuti dalle forze di polizia, non essendo capace di combattere le mafie poichè si sono infiltrate nel tessuto sociale e quindi nella stessa "politica".
Nessuno però ha mai pensato di indagare su quanti siano realmente in Italia, ed in particolare in Sicilia, coloro che vorrebbero abolire completamente e sotto ogni aspetto, corruzione, evasione e mafia, che all'estero considerano anticamera di mali peggiori.
La risposta, chissà, potrebbe essere sorprendente.

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